
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Il faccino dangelo, il vocione cavernicolo. Piccolo ma grande, Bojan Krkic, appena ventuno anni, ma già con uno spessore da giocatore big. La prima allOlimpico non si scorda mai e si vive sempre con una certa apprensione, anche se a gioca
Bojan ha accettato di scendere in Europa League, pur di giocare con continuità, cosa che in Catalogna non gli capitava più. Ha scelto la Roma di Luis Enrique, che come lui viene dalloasi di calcio costruita da Guardiola.
Ed ecco il momento, bello e difficile, perché già non è lecito sbagliare. «E loccasione per tutti noi. Siamo allesordio in casa, spero che la gente venga a vederci», lappello di Bojan, che ha subito capito limportanza della gente di Roma, capace di sognare, di amare, di prenderti e lasciarti. Molti, infatti, andranno allo stadio, perché cè tanta voglia di Roma. Lo stadio sarà sufficientemente pieno, per sperare nella remuntada, per verificare se ci sono stati miglioramenti dopo le ultime prestazioni e magari proprio per vedere il golden boy catalano segnare un gol e correre sotto la Sud. «Ancora non mi è riuscito, è vero. Ma sto migliorando e arriverò al top. La posizione in campo? E molto simile a quella che ricoprivo nel Barcellona, anche se io posso giocare in ogni zona. Sono soddisfatto del mio ambientamento». Fin ora una buona prestazione a Budapest contro il Vasas, due partite così e così con Valencia e Slovan Bratislava. Ha fatto spesso lesterno, ha giocato in Europa League da finto centravanti.
Ha giocato con Totti e al suo posto, ma sullargomento non si pronuncia. «Sono scelte del tecnico». Almeno in questo, tutto il mondo è paese, cioè vale il catenaccio, non si parla per stupire. Ma questa Roma vuole stupire sul campo, questa è lidea sbandierata dallinizio, quando si è parlato di rivoluzione culturale e di vittorie attraverso il bel gioco. E Bojan è uno degli interpreti di quel Barça idealizzato da tutti e qui a Roma preso come punto di partenza di un progetto tecnico allavanguardia. Su questo, Bojan è molto chiaro. «No, la Roma non deve seguire modelli, deve giocare da Roma facendo un bel calcio. Ha voglia di crescere, migliorare e vincere. Noi vogliamo divertirci e far divertire il nostro pubblico. Quello che è successo fin ora non mi preoccupa, le cose miglioreranno con il passare del tempo. Cosa è mancato fino a adesso? Tutto quello che manca alle altre squadre ed è normale visto che siamo ancora in pre-campionato. Stiamo lavorando bene e questa settimana è fondamentale: ora cè lEuropa League e vogliamo passare il turno, domenica esordiremo in campionato. Stiamo entrando in forma e potremo dimostrare cosa sappiamo fare. Ci divertiremo».
Ma stasera non si guarderà solo allestetica, ma alla sostanza. Lo Slovan è avversario pericoloso, con qualche elemento di discreto livello tecnico. «Non un giocatore ma è una squadra che mi ha sorpreso a livello di collettivo con una buona circolazione di palla».