
CORSPORT (R. MAIDA) - La Roma entra in campo a difesa dei suoi giocatori. Una presa di posizione ferma contro i teppisti che non si vedeva da molto tempo. Carta canta, attraverso un comunicato in cui la società «si rammarica per gli incresciosi episodi di cui sono rimasti vittime Ahmed Barusso e Stefano Okaka alluscita del centro sportivo di Trigoria dopo lallenamento di ieri» . Cioè martedì mattina
SECONDO ROUND - La situazione è peggiorata quando è toccato a Barusso uscire. Barusso non si allena con Luis Enrique ma con Alberto De Rossi, papà di Daniele e tecnico della Primavera, insieme con gli altri giocatori indesiderati: Antunes, DAlessandro e Virga. Lavora in un campo diverso e utilizza uno spogliatoio diverso rispetto alla rosa vera. Questo però a qualche esagitato non interessava. Interessava soltanto che Barusso, extracomunitario, accettasse di lasciare Trigoria nonostante il contratto in essere per liberare un posto strategico. (...) «Quanto alla presunta, e quindi non verificata, mancanza di disponibilità di qualche suo tesserato a firmare autografi o a scattare foto con i tifosi fuori dal centro sportivo- conclude la Roma -la società annuncia che sono allo studio iniziative che potranno regolamentare tale consuetudine». Leonardo Giusti, procuratore di Barusso, ha commentato a calciomercato.it l'accaduto:«E' davvero sconcertante. E' stata un'aggressione vile di un gruppo di facinorosi. Ahmed non vuole essere trattato come un pacco postale o andarsene per fare un favore a Sabatini o DiBenedetto. Se ne andrà se troverà una squadra che lo stimola. La gente sfoga la propria frustrazione per il mercato della Roma, che è bloccato in entrata». La rabbia di Giusti, di per sé comprensibile, è amplificata da un fatto non secondario: la macchina presa a calci era la sua...