Un talento coraggioso che disse no al Barcellona

10/07/2011 alle 12:14.

CORSPORT (R. LORIA / INFOPRESS) - Per rifiutare il Barcellona a 12 anni ci vuole una consapevolezza: un treno che si perde, se si è veramente bravi, sicuramente, prima o poi, ripasse­rà. La storia di Erik Lamela in effetti ini­zia proprio da lì, da quel rifiuto al Bar­cellona, maturato grazie alla capacità di resistenza di papà Josè



ESORDI - Da quel giorno di strada Erik ne ha fatta tanta. A soli 17 anni Nestor Go­rosito, l’allora tecnico del River, gli re­gala l’esordio nel massimo campionato argentino. Una manciata di minuti con­tro il Tigre e poi tanti altri passi che met­tono in mostra Lamela per la sua tecni­ca, la sua visione di gioco, la sua capaci­tà di toccare il pallone. E dall’Argentina la sua fama attraversa l’Oceano Atlanti­co e arriva in Europa. Su di lui, a soli 18 anni, si concentrano già le attenzioni dei maggiori club europei e del Milan in particolare. Tanto che uno dei primi pas­si compiuti da Daniel Passarella quando viene eletto presidente del River è pro­prio quello di blindare il suo campionci­no: quattro anni di contratto e una clau­solarescissoria da 20 milioni di dollari. Nel frattempo Lamela gioca e segna con la maglia dei Millonarios e si conquista anche la prima convocazione e presenza con la maglia della nazionale argentina. Un’amichevole contro il Paraguay a cui il Batista non dà se­guito, non inserendo Lamela nella lista dei partecipanti alla Coppa America. Un altro treno che perel Cocosicuramente ripasserà. Ancor più facilmente ora che per lui è arrivato un treno chiamato Ro­ma.