Perrotta: «Luis assomiglia a Spalletti. Il suo modello di gioco è produttivo»

25/07/2011 alle 10:58.

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - «Nella Roma c’è stata una sorta di evoluzione. Sono cambiati la proprietà, i dirigenti, l’allenatore. Ma non c’è stato un cambio radicale tra i giocatori e questa è una cosa positiva». È una cosa positiva, assolutamente. SuperSimo Perrotta ha ragione. Non c’è stat

Sono andati via tecnici, dirigenti, ha detto addio anche la famiglia Sensi. Lui no. Lui è rimasto. Roma Channel- a proposito, evviva: il canale ha ripreso le trasmissioni! - lo intervista durante un momento morto della giornata. Uno dei pochi momenti morti di un ritiro dove la parola d’ordine è una sola: lavoro. SuperSimo si sfila il mantello, inforca gli occhiali di Clark Kent e traccia un identikit di Luis Enrique: «È un personaggio molto positivo e ha un modo di allenare e giocare diverso. È il modello spagnolo con molto possesso palla che può sembrare noioso ma può essere molto produttivo. Poi a livello umano è una bravissima persona ed un grande comunicatore. Assomiglia a Spalletti per l’approccio alla squadra e ad ogni giocatore. Non è facile arrivare e ricordare i nomi di tutti i giocatori anche di quelli della Primavera. È un segno di grande umiltà».

Perrotta crede sia in Luis Enrique, sia nel progetto Roma. «Sono arrivati giocatori giovani ma con una certa esperienza, Bojan ha fatto bene nel , Lamela in Argentina, Josè Angel nel Gijon. Sono giovani ma con esperienza. All’estero sono più abituati a far giocare i giovani rispetto al nostro campionato». Secondo Perrotta-Kent, con l’arrivo di Heinze anche il reparto arretrato è a posto. «In difesa - dice - abbiamo tre centrali molto forti, è venuto Heinze ad arricchire un reparto già molto forte». Un’ultima considerazione. Per Simone, a questa squadra non è mai venuta meno la fame di vincere. «La voglia c’è sempre stata e sempre ci sarà. Non deve mai mancare».