IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - «Nella Roma cè stata una sorta di evoluzione. Sono cambiati la proprietà, i dirigenti, lallenatore. Ma non cè stato un cambio radicale tra i giocatori e questa è una cosa positiva». È una cosa positiva, assolutamente. SuperSimo Perrotta ha ragione. Non cè stat
Sono andati via tecnici, dirigenti, ha detto addio anche la famiglia Sensi. Lui no. Lui è rimasto. Roma Channel- a proposito, evviva: il canale ha ripreso le trasmissioni! - lo intervista durante un momento morto della giornata. Uno dei pochi momenti morti di un ritiro dove la parola dordine è una sola: lavoro. SuperSimo si sfila il mantello, inforca gli occhiali di Clark Kent e traccia un identikit di Luis Enrique: «È un personaggio molto positivo e ha un modo di allenare e giocare diverso. È il modello spagnolo con molto possesso palla che può sembrare noioso ma può essere molto produttivo. Poi a livello umano è una bravissima persona ed un grande comunicatore. Assomiglia a Spalletti per lapproccio alla squadra e ad ogni giocatore. Non è facile arrivare e ricordare i nomi di tutti i giocatori anche di quelli della Primavera. È un segno di grande umiltà».
Perrotta crede sia in Luis Enrique, sia nel progetto Roma. «Sono arrivati giocatori giovani ma con una certa esperienza, Bojan ha fatto bene nel Barcellona, Lamela in Argentina, Josè Angel nel Gijon. Sono giovani ma con esperienza. Allestero sono più abituati a far giocare i giovani rispetto al nostro campionato». Secondo Perrotta-Kent, con larrivo di Heinze anche il reparto arretrato è a posto. «In difesa - dice - abbiamo tre centrali molto forti, è venuto Heinze ad arricchire un reparto già molto forte». Unultima considerazione. Per Simone, a questa squadra non è mai venuta meno la fame di vincere. «La voglia cè sempre stata e sempre ci sarà. Non deve mai mancare».