
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «I tifosi mi chiedono di farli correre, io gli rispondo che devono anche giocare bene». Luis Enrique ha un chiodo fisso, il bel gioco offensivo è una sua ossessione e cerca una perfezione che è ancora lontana
E, come nelle ultime due estati tra le Dolomiti, è Totti ad aprire le marcature. Da segnalare poi una tripletta di Borriello, schierato sulla sinistra, con il primavera Caprari a destra (un gol per lui). «Magari ne segni sempre così tanti sorride Luis è un grande attaccante, può giocare ovunque, con lui nessun esperimento, è una garanzia». Si parte subito con il 4-3-3, scarseggiano i difensori se si pensa che Antei e Cassetti fanno i centrali, con Cicinho e Taddei esterni. Vucinic e Menez vengono lasciati tra le riserve e nella ripresa sbagliano molto, sembrando piuttosto imbronciati. A centrocampo De Rossi davanti alla difesa, giocatore dal quale Luis è rimasto conquistato. Me incanta sintetizza il tecnico, Ho anche scoperto che è una grande persona perché ha sempre voglia di vincere, umiltà e voglia di ascoltare. Intermedi Pizarro e Perrotta. «Ma non parlo dei singoli e neanche di mercato. Le indicazioni sono davvero poche, sono solamente 5 i giorni di lavoro che abbiamo sulle gambe». In mattinata Luis aveva presentato alla stampa il suo nutrito staff, ma si è fermato a parlare solamente Tancredi, di nuovo preparatore dei portieri dopo 7 anni dal polemico addio. «Torno a casa e lo devo a Capello e Baldini. Ho sbagliato a non salutare e a non spiegare il mio disagio, ma spero di essere giudicato solamente per il mio lavoro ».
Mercato: si allontana Silvestre, a meno che il Catania non abbassi la richiesta (10milioni), mentre è chiuso laccordo con Heinze, difensore svincolato dal Marsiglia.