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«Bojan ha la Sud sul telefonino»

09/07/2011 alle 11:21.

IL ROMANISTA (V. VALERI) - «Voglia di stringersi un po’...». Chissà che questo coro, divenuto un inno della Curva Sud durante la cavalcata del 2009/2010, non diventi la suoneria del telefonino di Bojan Krkic. Per adesso, come ha raccontato a Radio Radio il papà del centravanti catalano, i colori e le bandiere del tifo più caldo del mondo sono diventati lo sfondo, da guardare e far ammirare: «Si è fatto mettere le immagini della Curva Sud nell’ultimo derby come sfondo del telefonino », ha rivelato Bojan senior, ex calciatore serbo che, fino a poco tempo fa, lavorava come osservatore proprio per il Barcellona, la società che ha cresciuto e lanciato il figlio nel panorama internazionale.

Non è ancora certa, invece, la sua presenza in ritiro: in questi giorni - a discapito delle dichiarazioni ufficiali - si sta sentendo con Luis Enrique e con lui valuterà quando essere inserito nel gruppo. Se a Riscone o, invece, al ritorno a Trigoria. Parole che fanno bene al cuore, perché sono firmate da chi, in questa trattativa, ha avuto un ruolo importante. Uno che, in quanto padre, può mettere bocca e sapere tutto in anteprima. Bojan Krkic Perez, dunque, sarà il nuovo centravanti della Roma americana e un po’ – tanto – spagnola. Lunedì probabilmente sbarcherà a Fiumicino, verrà accompagnato a fare le visite mediche e poi dritto a Trigoria per conoscere i compagni, il presidente e i giornalisti. Sempre suo padre a Radio Radio, svela un ultimo simpaticissimo aneddoto: «Ha caricato, oltre alle foto, anche i file audio dei gol nelle ultime stracittadine ». Insomma, un bel modo per entrare in contatto preliminare con la sua nuova vita. Chissà che durante la conferenza stampa di presentazione non gli squilli il telefono e nel silenzio generale non si senta un telecronista irlandese gridare entusiasta: «The King of Rome is not dead!». Gliel’hanno già spiegato a Bojan chi è il Re di Roma? Non c’è bisogno, già lo sa. Insieme faranno grandi cose, tutti se lo aspettano, tutti lo sperano. Lui, Bojan, già ne è convinto