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Autogol americani

19/07/2011 alle 11:45.

CORSPORT (S. AGRESTI) - La Roma americana avanza lentamen­te. Tanto lentamente che - dopo mesi di attese e speranze - in ritiro non s’in­travede un solo calciatore nuovo. Non resta dunque che attendere e sperare, anche se i primi colpi annunciati (Josè Angel e Kameni, aspettando Bojan e La­mela) non è che inducano proprio a so­gnare.

Invece, è così che sta andando. (...)  non ha ancora rinnovato il contratto, che si esaurisce nel 2012. C’è una differenza notevole tra la ri­chiesta del centrocampista e l’offerta della Roma. Una condizione normale all’inizio di una trattativa, se la sca­denza non fosse così vicina. E’ eviden­te che una squadra ambiziosa non può e non deve rinunciare a uno dei suoi simboli, tanto più se si tratta di uno dei calciatori più forti al mondo nel suo ruolo. Perdendo , la Ro­ma smarrirebbe una parte di se stes­sa e si troverebbe costretta a un inve­stimento molto rilevante per acqui­stare un campione (e sono pochi, po­chissimi) in grado di rimpiazzarlo in modo adeguato sul campo. Siamo cer­ti che tutto si sbloccherà positiva­mente quanto prima, di sicuro prima che la stagione cominci: non voglia­mo nemmeno pensare che la nuova società possa lanciarsi nella prossima stagione agonistica senza avere risol­to un caso tanto importante, debut­tando con un autogol così clamoroso. Un autogol l’ha fatto pure Franco Baldini, in pectore della Roma. Intervistato da “ la Re­pubblica”, ha parlato molto di ideali e di letteratura, riservando l’unica stoccata a . Ha detto che può giocare ancora 4- 5 anni, a patto che si liberi «della sua pigrizia e di chi usa il suo nome».

E ha chiuso: «Più leggero sarà, più lontano andrà con il pallone». A una prima osserva­zione, certe frasi appaiono ingenero­se, inopportune, inadeguate. Riflet­tendoci appena un po’, diventano co­sì paradossali da sembrare quasi co­miche. Come si può accusare di pigri­zia un campione che nell’ultima sta­gione, a 34 anni suonati, ha corso quanto e più di tutti i suoi compagni; uno che prende calci da vent’anni, ha subito infortuni gravi quando era già oltre i trenta ed è sempre rientrato in campo prima dei tempi previsti; uno che è più asciutto e preparato oggi di quando era un ragazzino? E come si può consigliare a un metodo per andare «lontano con il pallone», dopo che ha segnato 207 gol in serie A, af­fermandosi come uno dei fuoriclasse più splendenti nella storia del nostro calcio? (...). Avendo grande rispetto dell’intelli­genza di Baldini, ci viene il sospetto che, in realtà, con queste sue frasi ab­bia voluto inviare un messaggio a Tot­ti: pensa a giocare, perché i dirigenti siamo noi e non vogliamo tue ingeren­ze e interferenze. Detto a chi, in que­sti anni, è diventato spesso uno scudo per la Roma, mettendoci la faccia per proteggere e difendere la società quando la stessa società era debole e annaspava, un richiamo del genere appare oltremodo sgradevole. E poi, eventualmente, non sarebbe stato meglio dirglielo in un colloquio priva­to? La nuova Roma deve essere chiara su e . E deve essere chiara con e . Gli elogi di DiBenedetto ( al capitano) e Luis Enrique (al vice) non suonano così be­ne se sono seguiti dalle stoccate di Baldini e da un contratto che non ar­riva. Chiarezza, sì. Almeno questa è dovuta.