Totti è sempre il re. Antonioli da record, Montella ambizioso

17/06/2011 alle 10:26.

CORSPORT (R. LORIA/INFOPRESS) - Diciassette giugno 2001. Dieci an­ni fa il giorno dell’ultimo scudetto gialloros­so, il giorno dei gol di Totti, Montella e Ba­tistuta con il Parma in un Olimpico degno del sogno. In questi dieci anni sono cambia­ti gli eroi, è cambiata la società con l’addio doloroso al presidente Franco Sensi e con l’attualità che parla di una Roma sempre più a stelle strisce. Ci sono cose però che non sono cambiate: il ricordo ancora nitido di quella festa, la passione dei tifosi e Fran­cesco Totti, filo conduttore tra passato e presente. Se Totti come allora delizia l’Olimpico con i suoi colpi e i suoi gol, che fine hanno fatto gli altri protagonisti del ter­zo scudetto della storia romanista?

IN ATTIVITA’ -In molti, i più giovani di quel gruppo guidato da Fabio Capello, oggi com­missario tecnico dell’Inghil­terra, calcano ancora i cam­pi da gioco. Di abbiamo detto anche se non ci sareb­be stato bisogno. Ancora in attività è Francesco Antonio­li, reduce dalla salvezza con il Cesena e da un rinnovo contrattuale che lo renderà ancora per un anno il gioca­tore più anziano della Serie A con i suoi 41 anni. In campo il prossimo anno scenderà anche Walter Samuel convalescente dal grave infortunio al ginocchio. Sempre in Se­rie A ci saranno Cristiano Zanetti, Jonathan Zebina, Cristiano Lupatelli e Gaetano D’Agostino. Gioca in Brasile, con la maglia del Palmeiras, Marcos Assunçao, mentre Gianni Guigou, tornato in Uruguay con il Nacional, al momento è senza squadra.

TECNICI -In molti in campo, qualcuno in panchina. Vincenzo Montella dopo l’oppor­tunità avuta quest’anno con la Roma, si ci­menterà alla guida del Catania. Brillante carriera in panchina anche per Eusebio Di Francesco, attuale tecnico del . In Lega Pro ci sarà Amedeo Mangone alla guida della Reggiana. Fino allo scorso 28 marzo anche Antonio Carlos Zago ha allenato in Brasile. Vila Nova, l’ultima avventura, ma l’ex difensore centrale continua a lavorare anche come procuratore.

NEL CALCIO -In tanti sono rimasti nel calcio, pur con ruoli e compiti diversi. Damiano Tommasi, coscienza e polmoni di quella squadra, ha trasportato fuori dal campo tut­te le sue doti e da poco più di un mese ha raccolto l’eredità di Sergio Campana alla guida dell’Assocalciatori. Abel Balbo, inve­ce, ricopre la carica di direttore tecnico del­l’Arezzo. , appese le scarpe al chio­do, è diventato un agente Fifa e ha fondato una propria scuola calcio, la FC Fragata. Rimanendo al Brasile, Cafu, oltre a essere testimonial del Trophy Tour dell’Uefa, ha aperto un’agenzia, la Capi-Penta, che si occupa di scoprire talenti in giro per il Brasile, ma ha mantenuto radici romane con un’impresa di soccorso strada­le con sede sulla via Ostien­se. Aldair, che fino alla scor­sa estate ha militato nel cam­pionato italiano di beach soc­cer, fa l’osservatore.

MEDIA -C’è poi chi, come Delvecchio, si è calato per­fettamente nei panni del co­municatore e commentatore radiofonico e televisivo. Stessa sorte per Candela, commentatore televisivo, ma an­che organizzatore di eventi e per Gabriel Omar Batistuta, impegnato con la televisio­ne argentina, ma anche imprenditore agra­rio e giocatore di polo e golf. Un Batistuta che un paio di anni fa si è avvicinato anche alla politica con la candidatura (poi ritira­ta) al governatorato dello stato argentino di Santa Fe. Infine il giapponese Hidetoshi Nakata che, abbandonato il calcio a soli 29 anni, si dedica all’organizzazione di eventi attraverso una sua fondazione, la Take Ac­tion, che negli ultimi mesi è stata impegna­ta nella raccolta di fondi per le vittime delsisma giapponese.