«Pressing e possesso palla non lascia mai niente al caso»

11/06/2011 alle 11:34.

IL MESSAGGERO (M. CONTERIO)- Luis Enrique è stato un grande calciatore, ama il ciclismo, le maratone. Parla a voce bassa e quando è a bordo campo alza raramente la voce.

Per sfidare, anche, Luis Enrique. «Ha fatto un grande lavoro col B, offrendo anche tanti talenti alla prima squadra. In fondo i Blaugrana cercano proprio tecnici con la sua filosofia, dove il bel gioco ed il possesso palla abbiamo un ruolo predominante. Resta da capire come e se sarà possibile importarlo in Italia, ma i tifosi della Roma hanno di che ben sperare per un’annata di divertimento e, magari, risultati». I segreti non finiscono qua. Anzi. «Lucho gioca col , come Guardiola: i laterali si allargano ed avanzano moltissimo, i centrocampisti vanno a ricevere e ad impostare le manovre partono già i difensori. Basa tutto sul possesso palla, nel modello tipicamente spagnolo, unito ad un grande pressing. La chiave è lì, nel gestire il pallone, ci si stanca meno». Pierini lo definisce «una persona tranquilla, calma, che lavora benissimo durante tutta la settimana», e poi svela anche qualche segreto. «In casa il è invincibile, anche la filiale. Perdemmo 4-1, ma a Cordoba iniziammo pressando anche il , tenendo l’erba leggermente alta e riuscimmo a vincere 2-0».

Chissà che Luis Enrique non porti con sè anche qualcuno dei suoi uomini. «Il migliore è Thiago Alcantara, ma anche Soriano ha fatto un campionato eccellente. E poi Bartra, Muniesa e soprattutto Montoya: sono difensori bravi in entrambi le fasi». Et voilà. Luis Enrique, finalmente, visto da vicino