IL ROMANISTA (V. META) - Sofferta, quindi ancora più bella. È una festa bagnata quella che si consuma sul prato del Melani di Pistoia, salutata a distanza da un sms di David Pizarro: «Voglio la medaglia anchio, con la Primavera ho giocato
Il destinatario del messaggio, Bruno Conti, è al centro del campo che guarda capitan Florenzi alzare la Coppa, al termine di una notte memorabile. «Una felicità immensa per tutto il settore giovanile - dice -, che ci ripaga del lavoro di anni. Ringrazio i ragazzi, il gruppo, per le emozioni che ci hanno regalato. Non ho mai pensato che potessero non vincere, li ho visti concentrati, giocavano come sanno fare e i risultati sono arrivati. Un successo meritato, anche se faccio i complimenti al Varese, sono davvero unottima squadra». Quindi uno sguardo al futuro: «Credo che la nuova società non potrà che continuare il grande lavoro che abbiamo portato avanti noi in questi anni. Questi ragazzi sono la nostra forza ».
Arriva Alberto De Rossi, visibilmente provato dal finale batticuore: «Che partita...e che gioia. Ci tenevo, ci tenevo tantissimo, per un po ho creduto ci stesse sfuggendo e non sarebbe stato giusto. Devo dire bravi a tutti i ragazzi, sono stati fantastici e ci hanno creduto fino allultimo». Per il tecnico si tratta del secondo tricolore da quando siede sulla panchina della Roma: «Ed è una felicità doppia. Se ripenso a come avevamo cominciato la stagione, nei primi due mesi erano arrivate quattro sconfitte...e invece eccoci qua. Questa serata è il coronamento di una grandissima stagione: siamo arrivati in finale di Coppa Italia, siamo usciti dal Viareggio ai rigori, ma questa ci tenevamo tanto a vincerla e lavevamo preparata bene. Dediche? Ai ragazzi, tutti quanti. E poi al mio staff, a cominciare dal mio vice Alessandro Toti». Chiusura con il capitano: «Non avevo mai vinto niente dice Alessandro Florenzi, fuori sé per lemozione e quasi quasi credevo che non ci sarei riuscito nemmeno stavolta. Ce lo siamo meritato, è la vittoria di tutto il gruppo, è quello che ci ha permesso di fare la differenza».