IL ROMANISTA (V. META) - Quando varca il cancello del Poliziano, in mano il solo vocabolario di italiano, il primo ad apostrofarlo è un tipo alto e abbronzato, vestito più o meno come lui: «Ma allora ce lhai fatta». Federico Viviani accenna un sorriso mentre va a scambiarsi una stretta di mano con Luca Crescenzi, avversario nei derby degli ultimi sei anni e compagno di classe al liceo scientifico. È passato da poco mezzogiorno quando il primo dei quattro campioni dItalia della Primavera
Quando alla fine Mattia fa capolino dal cancello, bermuda gialli, maglietta di Braccio di Ferro e camicia a quadretti, scatta lapplauso: «Non uscivi più, hai finito?» gli fa Federico. «Ma sì, stavo finendo di copiare in bella. Comè andata? Ho fatto il saggio breve sullalimentazione, ma non era mica tanto facile. Speriamo bene...». «Ok, adesso però andiamo a mangiare- lo trascina via Viviani, togliendogli di mano vocabolario e cartellina -. Tanto comunque il difficile arriva da domani in poi (oggi, ndr)». Poco dopo va via anche Crescenzi, gli studenti cominciano a uscire alla spicciolata, ma in classe restano Luca Antei e Paolo Frascatore. Per rivederli bisogna aspettare le due passate: si avviano al cancello insieme ma senza fretta, comprensibilmente stanchi dopo quasi sei ore di compito in classe. «Andata - dicono quasi in coro -. Abbiamo fatto tutti e due il tema sullalimentazione, speriamo bene». Oggi si torna in classe per la prova di matematica, ma a preoccupare Paolo sono gli orali: «È uscita la lettera M, io sarò uno degli ultimi. Mi sa che le vacanze me le so giocate...». Fortuna che Frascatore non è il tipo da serbare rancore, tantomeno nei confronti di Antei, lamico di una vita: a estrarre la lettera da cui partiranno le interrogazioni è stato proprio Luca.




