IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - «La Roma? È unopzione, ci sono situazioni da definire». Ci è voluto andare cauto Luis Enrique ieri pomeriggio a Barcellona. Intercettato al termine dellallenamento dal corrispondente di Sky Sport Francesco Canale, che lo attendeva fin dalla mattina sotto la pioggia, lallenatore spagnolo non si è sottratto alle domande ma ha comunque mantenuto
Il nodo da sciogliere prima delle firme riguarda lo staff che dovrebbe affiancare a Trigoria Luis Enrique:lintenzione della Roma è quella di mettergli accanto solamente tre figure e cioè un preparatore (difficile resti Bertelli, richiesto dall Juventus), un allenatore in seconda e un collaboratore di campo. Luis Enrique avrebbe chiesto a Sabatini di avere con sé sia il suo attuale vice, Barbarà, sia Ivan De la Pena, ex compagno ai tempi del Barcellona e suo grandissimo amico. La Roma ha preso tempo, sta valutando la proposta, anche se pare difficile che possa accettare entrambi. Più probabile che ad arrivare a Trigoria sia Barbarà, affiancato da un collaboratore italiano che ben conosce il calcio e la Capitale.
Difficilmente a Trigoria arriverà anche lo psicologo: la dirigenza romanista è convinta che non serva un motivatore, mentre Luis Enrique avrebbe piacere a portare con sé Joaquin Valdes, luomo che questanno lo ha aiutato a costruire il Barça B dei record. Lallenatore asturiano è convinto che quella di un professionista abituato a lavorare sulla mente dei giocatori sia una figura indispensabile nel calcio moderno: lo ha scoperto negli anni trascorsi al Real Madrid, la prima società ad avvalersene, e col passare del tempo - e dello stress a cui sono sottoposti gli atleti - questa sua convinzione è aumentata. Anche se la Roma non dovesse accontentare questa sua richiesta, Luis Enrique verrà comunque a lavorare a Trigoria col massimo entusiasmo. Chi ha modo di vederlo tutti i giorni lo racconta pieno di ambizione e motivazione. Al centro sportivo del Barça (dove ieri ha incrociato Guardiola, impossibile sapere di cosa abbiano parlato) oggi sono già tutti pronti per i saluti, visto che stamattina ci sarà lultimo allenamento diretto da Luis Enrique. Al termine della seduta, davanti a microfoni e telecamere si dovrebbe presentare il suo vice Barbarà, mentre Luis Enrique parlerà soltanto domani sera dopo la partita. È questa unabitudine che in Spagna, soprattutto a Barcellona, è molto diffusa ma che in Italia potrebbe creargli qualche problema: in via confidenziale, Luis Enrique ha fatto sapere che si adeguerà alle abitudini italiane, ma che non tradirà mai le sue convinzioni e i suoi principi. Lannuncio dellingaggio del nuovo allenatore, salvo imprevedibili sorprese, dovrebbe avvenire tra lunedì e martedì tramite comunicato stampa. Non ci sarà presentazione, perché quella la farà DiBenedetto in persona quando arriverà a Roma.
Chi, invece, sarà presentato con ogni probabilità in questa settimana è Walter Sabatini, che ufficializzerà la sua nomina a direttore sportivo. La sua agenda in questi giorni è fittissima: oltre alla questione allenatore, cè quella che riguarda quei giocatori il cui futuro alla Roma è in bilico. Il primo nome, neanche a dirlo, è quello di Daniele De Rossi. Sabatini, prima di mettere nero su bianco il suo rinnovo col procuratore Berti, vuole incontrare da solo il giocatore, per parlarci faccia a faccia e conoscere luomo piuttosto che il calciatore, di cui praticamente sa tutto. Oggi potrebbe essere il giorno buono per il colloquio ma la dirigenza romanista non vuole pubblicizzare troppo la cosa, anche per non mettere pressione a De Rossi che nel colloquio dovrà essere libero di sentirsi a suo agio. Stesso discorso si può fare per Mirko Vucinic, il quale a breve sarà convocato da Sabatini.
Lintenzione è quella di tenerlo, molto dipenderà da lui. La Roma vuole gente forte (e il montenegrino lo è eccome) e motivata ed è su questo aspetto che si concentrerà il lavoro del direttore sportivo, il quale, da anni, è convinto che Vucinic sia uno degli attaccanti più forti in circolazione. La stessa convinzione non ce lha su Jeremy Menez, non fosse altro perché il francese, soprattutto nella seconda parte di questa stagione, non ha dato le risposte che ci si attendeva. Una volta terminati gli impegni con la Nazionale al giocatore verrà chiesto, prima di partire per le vacanze, un incontro con Sabatini: molto probabilmente il suo futuro è lontano da Trigoria, anche perché i soldi di una sua cessione serviranno ad incrementare il budget a disposizione per il mercato. Infine, il capitolo Pizarro: il centrocampista cileno, che aspetta la fine delle scuole dei figli per tornare in patria, ha un contratto fino al 2013 e vorrebbe rispettarlo. Non è convinto però che la Roma sia dello stesso avviso e si aspetta un colloquio chiarificatore per capire, una volta per tutte, se nel 4-3-3 di Luis Enrique ci sia spazio anche per lui.