CORSERA (G. PIACENTINI)- «Faccio unanticipazione un po sgarbata, perché prima ne dovevo parlare con Bruno Conti, ma vorrò un controllo diretto delle squadre Primavera ed Allievi Nazionali da parte del tecnico della prima squadra» . La rivoluzione culturale che Walter Sabatini vuole fare allinterno di Trigoria parte dalla gestione del settore giovanile, che vuole sotto il suo controllo diretto e di Luis Enrique
Molto probabile che la prima decisione sarà quella di aggregare diversi elementi in prima squadra in occasione del ritiro precampionato a Riscone di Brunico: tra i papabili gli attaccanti Gianluca Caprari (classe 93) e Mattia Montini ( 92), i centrocampisti Alessandro Florenzi ( 91) e Federico Viviani ( 92), il difensore Luca Antei ( 92). Il modello, nemmeno a dirlo, è quello del Barcellona dove tutte le squadre giocano con lo stesso modulo per facilitare il passaggio dei giovani in prima squadra. Un passaggio cruciale per la carriera di un calciatore, quasi mai indolore per molti giovani che non riescono a confermare le aspettative. Eppure dal punto di vista dei risultati, per il settore giovanile giallorosso è stata una grande stagione: la Primavera domani sera a Pistoia (ore 20.30) si giocherà il titolo tricolore contro il Varese (dopo essere arrivata in finale in Coppa Italia, poi persa contro la Fiorentina), mentre gli Allievi e i Giovanissimi Nazionali cominciano oggi affronteranno rispettivamente Sampdoria e Fiorentina le finali scudetto. Risultati che, secondo Sabatini, rischiano di rimanere fini a se stessi se non ci sarà poi il passaggio dei giovani dalla Primavera alla Serie A. Gli esordi tra i grandi di Caprari e Florenzi in questa stagione e quelli di Scardina e Pettinari nella scorsa, in questo senso, non possono bastare perché lidea è quella di trasferire in pianta stabile i giovani in prima squadra. «Il lavoro della Roma ha proseguito Sabatini -è stato sempre straordinario e lo dimostra la finale della Primavera, ma la "cantera"del Barcellona riesce a produrre giocatori per la prima squadra, cosa che è riuscita un po meno alla Roma» .
Il modello Barcellona era stato già preso ad esempio quando a Trigoria arrivò Cesare Prandelli, che impose il suo 4-2-3-1 a tutte le formazioni del settore giovanile ma che non riuscì a portare a termine il progetto perché fu costretto a lasciare la panchina giallorossa. Poi si è tornati ad una «gestione separata» , fino a ieri. Per Sabatini non è una vera e propria novità, perché lo stesso metodo di lavoro lo aveva già utilizzato alla Lazio, quando racchiuse sotto la sua supervisione proprio Primavera e Allievi Nazionali. I migliori frutti della sua esperienza laziale furono De Silvestri, Macheda e Faraoni, difensore finito allInter. Quelli giallorossi si cominceranno a vedere tra qualche tempo, ma la rivoluzione è già partita.