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La Roma in jeans. «Giovani e di qualità progetto vincente»

21/06/2011 alle 10:19.

GASPORT (M. CECCHINI)- Davvero sono passati così tanti anni? Davvero per quei due il calcio è solo materia di ricordi? Vincent Candela e «Pluto» Aldair sfilano nel verde di Villa Stuart mostrando una forma fisica invidiabile. Non a caso un paio di tifosi si danno di gomito e sussurrano: «Magari qualcuno dei nostri avesse er fisico de questi...» .

Qualità francese «Credo che un esterno difensivo di fascia sinistra come lui abbia fatto una ottima esperienza in Inghilterra — spiega Candela —. D’altronde la Premier League in questo momento forse è il campionato più importante che c’è, quello in cui il livello è più competitivo. Wenger, poi, è un maestro. Clichy penso sia un buon giocatore, ha molte qualità. Ovviamente è buono soprattutto in fase offensiva e dovrà migliorare in difesa, ma questo vale in genere per tutti i giocatori che vengono in Italia» . A suo tempo è valido anche per un certo Philippe Mexes, che a Roma ha affinato le sue doti, per poi andare via a parametro zero. «È stato un peccato— aggiunge il francese— perché secondo me è uno dei più forti centrali del mondo. È diventato un perno della nostra Nazionale, guadagnandosi la fiducia di Blanc. Menez? Ha talento, ma deve esprimerlo con più continuità» .

 Fiducia Aldair E a proposito di centrali, nella conversazione s’inserisce anche Aldair, che sospende il suo giudizio in attesa che la Roma concretizzi i suoi acquisti. «Aspettiamo prima di sbilanciarci— dice con un sorriso —. Di sicuro il progetto è interessante e tutti i nomi che finora sono associati ai giallorossi sono buoni. Bojan, Clichy, Pastore, Lamela, Alvarez: sono tutti giovani di qualità e di prospettiva. Ho fiducia. Credo che Baldini e i suoi collaboratori potranno fare molto bene» . Pradè e l’identikit Pur in attesa di definire il suo futuro, che è sempre più ottimista è Daniele Pradè. «Del mio ruolo dobbiamo ancora discutere approfonditamente. In settimana parlerò con Baldini: se ci sono i presupposti bene, altrimenti le strade si divideranno. È chiaro che alla fine conterà la squadra, ma dietro c‘ è una struttura importante e con una struttura importante si fa una squadra vincente. Su Luis Enrique comunque sono ottimista. Mi ricorda il primo Spalletti, I giovani hanno una marcia in più» . Sulla fascia sinistra, d’altronde, ce n’è proprio bisogno.