La famiglia, i gol, i successi: la parabola di un predestinato

23/06/2011 alle 10:08.

CORSPORT (E.INTORCIA) - In Spagna qualcuno l’ha battezzato così, un predatore con la faccia da bambino. Immagine efficace per un giocatore che, quando c’è da buttarla dentro, sa essere freddo e spietato come il più navigato degli uomini d’area,

 

Joan Martinez Vilaseca è un signore di 68 anni, un passato da cal­ciatore alle spalle ( con l’Espanyol, una carriera senza troppi acuti), un presente da talent scout e procurato­re, in mezzo una lunga parentesi da allenatore, nelle serie minori e al timone delle squadre giovani­li. Il gli de­ve molto, perché è stato lui nella Cantera a scoprire per primo gente come , Iniesta e Puyol, pila­stri della squadra che ha vinto due in tre anni, o come Cesc Fabregas, andato a bril­lare però in Inghilterra, all’. Ed è stato sempre lui a scoprire Bo­jan Krkic quando la stellina di Linyo­la era appena un bambino. 



IL CAMP
 - Durante le vacanze Marti­nez Vilaseca ha sempre gestito per il un camp estivo nel principato d’Andorra. Il piccolo Bojan ci arriva accompagnato dal papà, Bojan Krkic senior: ha solo 8 anni, ma col pallone tra i piedi ci sa fare e non ha paura di confrontarsi anche con bambini più grandi, d’età e di fisico. Pochi giorni sono sufficienti per entrare a far par­te della Cantera blaugrana. Il ragaz­zo è nato e cresciuto a Linyola, poco più di duemila anime, a centotrenta chilometri da . Centotren­ta chilometri all’andata, altrettanti al ritorno, per tre volte alla settimana, oltre tremila al mese: sono tanti, pa­pà Bojan li macina volentieri mentre mamma Maria Luisa resta a casa da aspettare. Vogliono assecondare la vocazione del figlio ma anche stargli il più vicino possibile. L’ideale sareb­be trasferirsi tutti a , è quello che vuole anche il club blau­grana che infatti offre a papà Borjan un incari­co come osservatore, in virtù dei suoi trascorsi come calciatore, anche lui attaccante. Papà Bo­jan è ancora un osser­vatore del , magari chiederà di la­vorare più sul campio­nato italiano per seguire più da vici­no la prima stagione di suo figlio al­la Roma. Martinez Vilaseca, invece, il l’ha lasciato da due anni, non allena più ma fa l’agente. Con la prossima stellina, magari, guadagne­rà anche lui, non solo il club catala­no...

 

A vent’anni Bojan Krkic si presenta a Trigoria con delle creden­ziali che ovunque, in Italia e in giro per l’Europa, farebbero impallidire molti colleghi più esperti. Perché a Barcello­na è stato cresciuto non solo nel culto della tecnica e del bel calcio ma anche, e so­prattutto, nel culto del­la vittoria. Dunque: tre campionati conquistati di fila, una Coppa di Spagna e due Super­coppe spagnole; due , una Su­percoppa Uefa, un mondiale per club; un Europeo Under 17 nel 2007. L’unico rammarico? Non aver giocato neanche un minuto nelle due finali di , la prima pro­prio all’Olimpico contro il Manchester United nel 2009, la seconda quest’anno a Wembley sempre contro i Red De­vils. Però c’era, ne ha vissuto le emo­zioni, e dalla panchina ha rubato i se­greti a gente come Eto’o e . E pri­ma di arrivare alla finale, il suo contri­buto l’aveva dato: 5 gol in 9 partite nel­l’edizione 2008-2009, 1 gol in 5 partite quest’anno. 



I NUMERI
 - Il nuovo attaccante gialloros­so lascia il dopo circa dodi­ci anni, era arrivato bambino, parte ra­gazzo pronto per un’altra grande av­ventura. Lascia alle sue spalle numeri importanti, 41 gol in 163 partite uffi­ciali, una media realizzativa che divie­ne ancora più importante se si tiene conto del minutaggio e delle chance da titolare che ha avuto. Con Pep Guar­diola ha capito come si gioca per vince­re, con l’ex milanista Rijkaard (il tecni­co che l’ha fatto debuttare) aveva già capito cosa volesse dire indossare la maglia blaugrana e giocare al Camp Nou. Ha iniziato a respirare l’aria del­la prima squadra nella primavera del 2007, qualche amichevole per farsi notare dal tecnico e porre le basi per il de­butto ufficiale in Liga che arriva il 16 settem­bre contro l’Osasuna e per l’esordio in Cham­pions del 22 settembre contro il Lione. Nella stagione del de­butto, ha realizzato ben 10 gol in 31 ga­re nella Liga, il suo score totale è di 26 centri in 103 partite di campionato. In Europa è a quota 5 gol in 27 gare, tutte di . Vuole riconquistarla con la Roma, prima lasciando però il segno anche in Europa League. 

 

Vive per il gol, ma vive anche di record. Qualcuno seminato anche in giro per l’Europa. Alla prima stagione in giallorosso, Bojan Krkic farà anche il suo esordio in Europa League, il che sa­rebbe un bel traguardo per qualsiasi ra­gazzo classe ‘90 cre­sciuto in uno dei nostri vivai ma che per lui, la stellina cresciuta in blaugrana, è semmai un paradosso. Con il , ovviamen­te, ha sempre visto solo la , entran­do in Europa dalla por­ta principale. Il ragazzo l’ha fatto a mo­do suo, scrivendo il prorio nome nella tabella dei marcatori più giovani della competizione. 



IL GOL
 - L’1 aprile 2008 Krkic fa un bel­lo scherzetto in Germania allo Schalke 04, firmando al 12’ del primo tempo l’unica rete del match, blindando la qualificazione del alle semi­finali.



Bojan ha 17 anni compiuti e 218 giorni quando sigla il suo primo gol in . Esattamente la stessa età, non un giorno in più né uno di meno, di Cesc Fabregas al 7 dicem­bre 2004, giorno in cui mette il suo no­me nel tabellino dei marcatori di Arse­nal- Rosenborg 5-1. Lui e Fabregas, al­tra stellina cresciuta nel vivaio blaugra­na per poi “scappare” a Londra, sono secondi alle spalle di Peter Ofori-Quaye, un ghanese che il 1° ottobre 1997 giocava nell’Olympiacos e che segnò l’unico gol dei greci in casa del Rosem­borg (5-1). Il secondo posto in questa speciale classifica non è da buttare via, perché Krkic si è dimostrato particolar­mente precoce facendo meglio, giusto per fare un nome, di Sheva (18 anni e 70 giorni nel 1994, quando giocava nella Dinamo Kiev, è al 9° posto) ma anche di un Karim Benzema, 6° in graduatoria (a 17 anni e 353 giorni il suo primo centro in con il Lione). 



IN LIGA
 - In blaugrana è riuscito però a battere : il 20 ottobre 2007 contro il Villarreal parte titolare e segna il suo primo gol in cam­pionato: quel giorno ha 17 anni compiu­ti e 2 mesi. Al prendono mol­to sul serio questi primati: Bojan è il più giovane marcatore al Camp Nou, il mi­glior marcatore delle giovanili blaugra­na con oltre seicento reti all’attivo. Bra­vo lui, bravo chi ha tenuto il conto...