
LA STAMPA (T. CAIRATI) - È cominciata così, passando in mezzo a due ali di gente, tra strette di mano e sorrisi. Poi, in mezzo a telecamere e microfoni, Gian Piero Gasperini ha fatto il suo ingresso nella sede nerazzurra di corso Vittorio Emanuele. Quello di ieri è stato, di fatto, il suo primo giorno da allenatore dell'Inter e l'ha trascorso in una lunga riunione pomeridiana con i vertici della sua nuova società.
Naturalmente, con Gasperini, a tenere banco sono stati i programmi per la prossima stagione. Con particolare attenzione rivolta al mercato. E l'allenatore avrebbe manifestato un'esigenza in particolare, ovvero lingaggio di un esterno offensivo. Il primo nome sulla lista è quello di Palacio («Nessuno è incedibile», ha detto Preziosi). Tanto che, in serata, il ds del Genoa, Capozzucca, si è presentato nella sede interista, ufficialmente per la rescissione del con tratto di Gasperini. L'ipotesi a cui si lavora è quella di uno scambio con Pandev, poco propenso però a trasferirsi in Liguria. Tuttavia, nelle ultime ore, sarebbe entrato in gioco anche Vucinic (appetito dalla Juve). La carta da giocare per mettere in piedi uno scambio con la Roma è quella di Viviano, che interessa pure al Genoa che deve prima sistemare Eduardo.
Nonostante la base di partenza sarà il suo abituale 3-4-3, Gasperini non farà l'integralista in stile Benitez (con i risultati che poi ne sono conseguiti). Anzi, è già pronto alle correzioni di rotta, quali il 4-3-3 o il 3-4-1-2. Di sicuro non c'è stato alcun aut aut sul nome di Sneijder («Non abbiamo parlato di cessioni», ha confermato Moratti). Se non si dovesse concretizzare la sua partenza, infatti, l'olandese farà parte del progetto. Per il resto, entro qualche giorno si deciderà se partire all'assalto del baby Casemiro, gioiellino del San Paolo, e di Alvarez, trequartista ma anche esterno del Velez Sarsfield. Attenzione anche a Jonathan, il cui innesto verrà perfezionato solo dopo un'attenta valutazione sulle sue condizioni fisiche.
In attesa dell'insediamento ufficiale, Gasperini ha parlato a Inter channel: «Essere arrivato qui è una sorpresissima. Ma indubbiamente anche un grande orgoglio. La squadra nerazzurra era un punto di arrivo prima, ma ora diventa un punto di partenza. L'appoggio di Moratti è un'ulteriore motivazione, ma la mia ambizione è quella di creare un gruppo solido e forte, in linea con quello che c'è già, per poi disputare una grande stagione e regalare le più grandi soddisfazioni ai tifosi. I giocatori sono ancora in vacanza (i primi contatti telefonici però sono già scattati, ndr), ma io non vedo l'ora di cominciare».