CORSPORT (P. TORRI)- Luis Enrique ha detto sì. Lo ha fatto alle oche de la tarde, ieri, a Madrid, subito dopo la conclusione della sua ultima partita, unaltra vittoria, sul campo del Rayo, tre gol (a due) giusti giusti per stabilire il nuovo record di reti realizzate nella Segunda Division e piazzarsi al terzo posto
LA CONFERMA - Il tecnico spagnolo ha sciolto la sua riserva con una frase quasi poetica, cosa che sicuramente avrà fatto piacere a Franco Baldini, ieri peraltro di cattivo umore per il pareggio casalingo dellInghilterra contro lo Svizzera: « La Roma è un dolce che a nessuno va di traverso. Mi piace molto il progetto della società giallorossa, mancano soltanto alcuni dettagli per definire laccordo » . Parole che di fatto sono più di un sì e che, a meno di clamorose sorprese, sciolgono il primo nodo della nuova Roma, quello relativo allallenatore che dovrà far partire un progetto che vuole riportare la squadra giallorossa nellelite del nostro calcio e a rigiocare la Champions League. Ora pare proprio che restino da firmare solo i contratti. Laccordo è stato già trovato: legame biennale con unopzione per una terza stagione, per uno stipendio netto stagionale da poco più di un milione e mezzo di euro, più una serie di premi a obiettivo. E molto probabile che Luis Enrique nelle prossime ore sbarchi a Roma per lincontro che si concluderà con firme e brindisi. Per poi subito tuffarsi nella nuova avventura facendo le prime scelte, a cominciare da quella della data dinizio del ritiro precampionato (tra il nove e il dodici luglio dovrebbe essere).
OSTACOLO - Lultimo è stato la signora Elena Cullel, cioè la moglie del tecnico spagnolo. E siccome le donne, spesso, nella vita di un uomo hanno un peso non indifferente (e viceversa, sia chiaro), Lucho non ha potuto non tener conto del parere della consorte. La signora Elena ha fatto fatica a convincersi a preparare il trasloco nella nostra capitale. Niente di personale, anzi, ma la signora ha manifestato le sue perplessità a preparare armi e bagagli per Roma, conseguenza anche di tre figli (Pacho, Sira e Xana) ancora piccoli che potrebbero essere coinvolti in un non semplice cambio di radicale di vita, abitudini, cucina, lingua. Si può capire la mamma, ci mancherebbe, ma è anche vero che lopportunità Roma per il marito rappresenta uno di quei treni a cui è difficile rispondere negativamente. Potrebbe essere la grande occasione per un ulteriore salto di qualità nella carriera di Luis Enrique. Ieri sera, subito dopo la conclusione della partita, Luis Enrique si è riunito con gli uomini del suo staff, ma soprattutto ha parlato nuovamente con la moglie cercando di farle capire che il trasferimento alla Roma è unoccasione da non perdere e che conviene a tutti, famiglia compresa.
STAFF - Laltro problema che si era manifestato nei contatti tra le parti, cioè la composizione dello staff con cui Luis Enrique vorrebbe presentarsi a Trigoria, era stato già risolto risolto. Con la Roma che è andata incontro a Luis Enrique che nella sua iniziale richiesta aveva chiesto di poter essere accompagnato nella sua avventura a Roma da cinque collaboratori. Tre erano stati subito accettati, il vice Joan Barbarà, il preparatore atletico Josè Ramon Callen, il tattico Isidra Ramon. Uno era stato bocciato, lo psicologo Joaquin Valdes. Uno era rimasto in stand-by, cioè Ivan De la Peña. Solo che lavvocato che sta seguendo la vicenda per conto di Luis Enrique, el senor Manuel Ferrer Salamanca, si dà il caso che oltre a essere il procuratore di De la Peña, è anche il cognato. E ha spinto molto perché il suo assistito-parente, facesse parte dellavventura.