GASPORT (F. ODDI)- Dopo la crisi del settimo anno, la rivincita dellottavo: nella scorsa stagione mancò l'accesso ai quarti la Roma Primavera, per la terza volta di fila e mai contro squadre arrivate fino in fondo, sabato scorso battendo il Milan ha conquistato la seconda semifinale della gestione De Rossi, poi ha vinto pure quella (2-0 al Genoa)
Vecchia scuola Tra i 18 che ha messo in lista il Varese nella semifinale di giovedì c'erano 7 stranieri, la Roma ne ha 2, il senegalese Dieme (preso tra i dilettanti del San Lorenzo) e il romeno Mladen, dei 16 rimanenti 14 erano tesserati per la Roma già quando avevano 14 anni. Un tempo provavano tutti a fare così -e non tutti erano così bravi da riuscirci -ora sono rimaste solo Roma a Atalanta: la Fiorentina dopo il mondiale under 17 ha cacciato un milione e ottocentomila euro per il centravanti svizzero Seferovic, Bruno Conti, spendendo neanche 20 euro e muovendosi per tempo si era preso il frusinate Montini, stessa età e stesso ruolo. Il primo sta in panchina, e in semifinale è entrato giusto in tempo per sbagliare il rigore costato l'eliminazione ai viola, il secondo ha messo la firma su due dei tre gol fatti (zero subiti) dalla Roma in queste final eight.
Braccino corto Il Varese ha giocato i supplementari in 8 contro 11 e oggi avrà tre squalificati (Scialpi, Marchi e Ferreira), la stellina De Luca, tre gol in B, è rientrato proprio coi viola, ma non ha brillato, per la Roma morale a mille, e 24 ore di riposo in più. Ma non cè da fidarsi perché il braccino accusato dalle squadre di De Rossi nelle ultime due finali giocate è costato carissimo: due anni fa in Coppa Italia vittoria dellandata e l'assenza del talentino El Shaarawi al ritorno non bastarono, 2-0 per il Genoa. A marzo, ancora in Coppa, Roma che pareggia a Firenze 1-1, poi karakiri in casa 1-3 con 20 mila romanisti ammutoliti.