
IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - «Grazie al mio presidente». Ha detto tanto Bruno Conti in questo giorno di saluto alla famiglia Sensi, ma alla fine cè tutto in quelle quattro parole. Sentite, sincere, vere. Bruno Conti resta alla Roma e apre una nuova fase della sua infinita carriera
di saluto alla famiglia Sensi, ma alla fine cè tutto in quelle quattro parole. Sentite, sincere, vere. Bruno Conti resta alla Roma e apre una nuova fase della sua infinita carriera giallorossa, lera Sensi invece finisce. Bruno non poteva regalare il suo pensiero, le sue parole, il suo cuore. Lo ha fatto a Radio Radioieri: «A volte cè gente che ha paura di ringraziare la gente che ha fatto bene per la Roma. Rosella Sensi è la prima tifosa e ha avuto voglia di dare seguito. Faccio lin bocca al lupo a Sabatini e a Baldini, ma non bisogna dimenticare da quanto fatto dai
Sensi».
Del suo futuro è «contentissimo perché nessuno ti regala nulla, quindi si vede che hanno visto il mio lavoro. La mia grande soddisfazione è questa. Non ho avuto mai dubbi. Non mi dà fastido quando dicono che è stato ridimensionato il mio lavoro. Che Primavera e Allievi abbiano un contatto con la prima squadra, ben venga. A tanta gente Pradé non sarà simpatico ma forse non sa quanto Pradé ha fatto bene per questa squadra. Forse a qualcuno dava fastidio Bruno Conti per come lavora, ma io ho sempre dormito tranquillo. Limportante è il lavoro. La mia soddisfazione è sentire Arrigo Sacchi che parla di noi».
Su Luis Enrique? «Noi saremo disponibili e presenti, io cercherò di essere al mio posto, poi quando verrò chiamato in causa sarò contento di dare il mio contributo. Ognuno nel proprio settore deve fare il suo.
Con Sabatini e Baldini sono tranquillo. Da quello che sento, credo che Luis Enrique sia proiettato alloffensiva. Ha coraggio e voglia di far vedere bel calcio e di lavorare con i giovani. Noi qui abbiamo paura di farlo». Come grandi ci siamo fermati ad Aquilani
«Forse perché abbiamo paura in Italia, bisogna saperli gestire. Quindi è importante il rapporto con la prima squadra per inserirli. Dobbiamo avere meno preoccupazione.
Noi pensiamo molto a vincere. Meglio tenerli». E mancato il coraggio nella Roma di osare con i giovani? «Ha ragione. Non abbiamo il coraggio perché la gente può avere giudizi diversi. Non bisogna perderli». Poi qualche nome: Antei ha impressionato. «Abbiamo avuto tante richieste per questo ragazzo. Questo è un calciatore stupendo che fa pochi falli ed è sempre presente. Ha grande prospettiva». La stessa della Roma. La stessa di Bruno Conti. Non più quella della famiglia Sensi: «Al mio presidente dico grazie».