GASPORT - Sabatini ha cercato di piazzare il colpo del kappaò. Piombando come un falco a Buenos Aires. Prima ha raggiunto un accordo di massima con il giocatore poi, è andato a bussare alla porta di Daniel Passarella offrendo dieci milioni di euro. La risposta del presidente del River è stata più o meno questa: «Per dieci milioni al massimo vi portate a Roma il poster
Bloccato La freddezza di Passarella ha una spiegazione. Lamela, per il momento, è bloccato dal Milan. E stato Davide Lippi ad aprire la strada. Poi, a far innamorare Galliani e Braida sono state due partite e una parola. Il diesse rossonero ha seguito il gioiello del River nel novembre scorso. E ne è rimasto incantato. Ma il talentuoso Erik ha completato lopera pochi giorni fa. Nel derby contro il Boca. Dove ha dimostrato classe e personalità. Chi vive da protagonista Boca-River può fare la differenza anche in un Milan-Inter. E la parola? Beh, quella lha pronunciata Passarella parlando con i dirigenti del Milan. «Lamela mi ricorda Rivera» . Un bel biglietto da visita per chi ha i colori rossoneri nel cuore.
La caccia Il Milan non ha fretta di concludere la trattativa. Lo ha spiegato anche a Passarella. Prima deve trovare la mezzala annunciata da Galliani. Poi, dovrà trovare i soldi necessari a portare questo formidabile talento in Italia. Non i venti milioni che il presidente del River ha sparato in faccia a Sabatini. Ma una quindicina. Euro più, euro meno. Se ne riparlerà a fine luglio quando le strade del mercato saranno più chiare.
Pedina Oggi Lamela sarebbe un lusso per il Milan. Ma potrebbe diventare una pedina preziosa se Cassano o Robinho si presentassero a Galliani con offerte clamorose. La società rossonera considera incedibili i due fantasisti. Oggi.
Ma domani chissà... E il «domani» arriva fino al prossimo mercato invernale. Limportante per il Milan è non perdere il controllo di questo fuoriclasse considerato, pur ricoprendo un ruolo diverso: «Un investimento stile Pato» . E Sabatini..? A proposito, laccordo verbale raggiunto tra Sabatini e il procuratore di Lamela non spaventa il Milan. Erik considera Passarella non un presidente ma un padre. E non entrerà mai in rotta di collisione con il comandante del pianeta River Plate.