LEGGO (F. MACCHERONI) - In questo groviglio di ruoli ufficiosi, nella Roma americana ne spunta uno a sorpresa: il direttore sportivo occulto. Questo ruolo è stato assegnato ad honorem a Pep Guardiola dal direttore generale-tecnico-ufficioso Franco Baldini. È stato il tecnico del Barça, infatti, a decidere che il prossimo allenatore della Roma sarà (dovrebbe essere) Luis Enrique.
È stata la sua parola a convincere Baldini (e Sabatini?) che il 41enne allenatore del Barcellona B sarà meglio di Deschamps, Delio Rossi, Montella, Pioli e via scendendo fino al povero Mazzarri, sullorlo della disoccupazione, costretto a mangiarsi la lingua per restare a Napoli. Il motivo della scelta? L.E. è bravo con i giovani. Ha studiato con Guardiola e spesso ci va anche a pranzo.
Ma il bello non finisce qui. Anche per questo nuovo fenomeno, la Roma è una soluzione di ripiego. Nel senso che, prima di farci felici e trasferirsi a Trigoria, L.E. aspetta di vedere se Guardiola andrà via da Barcellona: in questo caso, proverebbe prima ad accomodarsi su quella panchina. È chiaro che tra Barcellona e Roma ci sono dieci categorie, ma quando questo particolare te lo sbattono in faccia Guardiola, o Ancelotti, va bene. Che a farlo sia L.E., non è proprio il massimo. Ma a Roma dovremo abituarci allidea che di Massimo, abbiamo soltanto il Circo.