L’anno zero di DiBenedetto, ora è pressing su Villas-Boas

17/05/2011 alle 12:25.

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Macerie, quelle da cui riparte la Roma americana. La stagione fallimentare della squadra di Montella, chiusa ieri da una sfuriata di Montali alla squadra («Se siete in questa situazione è per colpa vostra, non vi siete comportati da professionisti»), va in archivio senza Champions e con il fantasma di una stagione che potrebbe ripartire già il 28 luglio condizionando tutta un’annata. L’orologio non gioca a favore di DiBenedetto nell’opera di rifondazione della prima Roma a stelle e strisce. Tutto ruota intorno a una domanda: a quale allenatore affidare l’anno zero del nuovo progetto? Al minimo storico le quotazioni di Montella, più per la gestione delle ultime gare che per i risultati. Lui strizza l’occhio alla Samp, Baldini guarda altrove. Se Guardiola continua a sembrare un’idea folle, per Villas-Boas non tutte le speranze sono andate perdute.


squadra di Montella, chiusa ieri da una sfuriata di Montali alla squadra («Se siete in questa situazione è per colpa vostra, non vi siete comportati da professionisti»), va in archivio senza e con il fantasma di una stagione che potrebbe ripartire già il 28 luglio condizionando tutta un’annata
. L’orologio non gioca a favore di DiBenedetto nell’opera di rifondazione della prima Roma a stelle e strisce. Tutto ruota intorno a una domanda: a quale allenatore affidare l’anno zero del nuovo progetto? Al minimo storico le quotazioni di Montella, più per la gestione delle ultime gare che per i risultati. Lui strizza l’occhio alla Samp, Baldini guarda

altrove. Se Guardiola continua a sembrare un’idea folle, per Villas-Boas non tutte le speranze sono andate perdute. L’identikit perfetto dell’uomo «di campo e di idee» ritratto dal general manager della nazionale

inglese. Che da lui attende una risposta definitiva dopo la finale di domani in Europa League con il Porto. Nonostante le relazioni ricevute da Mourinho sull’Italia, esiste una possibilità. Ma non mancano le alternative: la lista è lunga e racchiude giovani rivelazioni e tecnici di esperienza. Nessuno, però, convince fino in fondo.

resta una pista complicatissima: solo una buonuscita di Abramovich potrebbe ridurre il costo dell’ingaggio. Scartato Benitez, in corsa invece Deschamps e, tra gli italiani, il solo Delio Rossi. Le certezze,

però, non mancano. Baldini e , ad esempio, i cardini del progetto sportivo di cui potranno far parte anche Peruzzi e il ds del Novara Sensibile. Da definire, invece, il ruolo di Montali. Il nuovo corso fonderà le basi


sulla riduzione di costi e monte ingaggi: dai circa 80 milioni attuali dovrà scendere almeno a 70. Poi, il mercato: pronti 40 milioni oltre a 10-20 circa che potrebbero arrivare dalle cessioni di giocatori scontenti o superflui: Menez, ad esempio, ma anche Vucinic se non dovesse convincersi a restare. Otto gli acquisti necessari, dal ai due laterali di difesa, passando per un paio di centrocampisti, due giocatori offensivi e il centrale che dovrà sostituire Mexes. Al primo posto, un giocatore di primissima fascia — due in caso di cessione illustre — per il salto di qualità: ha un rapporto privilegiato con Pastore, che ha già iniziato a parlare della soluzione Roma con il connazionale Burdisso. Dietro a lui, almeno 3-4 elementi di buon livello (Sandro del Tottenham, Badelj e Tomecak della Dinamo Zagabria) e altrettanti giovanissimi. Una volta insediato a Trigoria, dovrà parlare con per capire quali siano le sue intenzioni sul rinnovo del contratto in scadenza tra un anno e sulla sua permanenza a Roma.

Prima, però, c’è da attendere il closing definitivo dell’operazione di acquisto: tra il 27 e il 30 maggio il verdetto dell’Antitrust, poi assemblea dei soci, cda e nomina a presidente di DiBenedetto. A cui non ha fatto piacere, tre giorni fa, scoprire — non ce n’era traccia nella due diligence — che la Covisoc ha aperto un’indagine sull’affare Borriello: Roma e Milan hanno già iscritto a bilancio la cifra di 10 milioni per il riscatto “obbligatorio”.

Formula atipica che rischia di essere sanzionata con un’ammenda, anche se non è da escludere il rischio (minimizzato dai club) di una penalizzazione di 1 o 2 punti. Le due società scaricano l’una sull’altra le responsabilità della scelta. Da Boston osservano stupiti: in caso di sanzione, pronta una richiesta di risarcimento danni. Impossibile, invece, sulla questione diritti tv, dove la Sensi, nonostante la lettera di DiBenedetto, non cambia strategia. A Boston hanno iniziato a chiedersi perché.