IL TEMPO (M. DE SANTIS) - Una classe bocciata in tutte le materie, tanti alunni destinati al trasferimento e un supplente che ha accarezzato il sogno di diventare di ruolo e invece dovrà accontentarsi di una cattedra da qualche altra parte
Catania, Samp, Siena o Lecce potrebbero rappresentare il futuro montelliano lontano da Roma. «Mi lusinga molto - confessa - l'essere accostato ad altre squadre, ma per ora non c'è nulla. In questi tre mesi penso di aver fatto un discreto tirocinio e rifarei tutto. Ho una situazione contrattuale particolare ma posso comunque liberarmi». Un tirocinio coinciso con la seconda parte dell'annus horribilis romanista: «La classifica non sbaglia mai, tutti noi, me compreso, potevamo dare di più. Io, però, penso di aver fatto cose buone». Non manca, parlando del «senso del dovere», una frecciata a Menez: «Cè chi vuole migliorarsi tutti i giorni e chi cerca alibi come il cambio di allenatore». Un sorriso lo regalerà Totti, che verrà premiato prima del fischio d'inizio di Banti per i 206 centri in A. Un altro, in fondo, lo fornirà il calendario. «Non lo so o meglio non lo voglio dire se è finito un ciclo», le ultime parole montelliane. Basta e avanza, per sorridere, la fine del campionato.




