IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Non posso fare nomi, ma posso dire che vogliamo solo il meglio per la Roma». Questione di giorni, ormai. DiBenedetto, che intanto parla già da presidente, sta per arrivare. Sarà preceduto da James Jim Pallotta. Mister Celtics, ieri, era segnalato in viaggio per Londra. Logica vuole che incontri Franco Baldini, che Capello ha indirettamente confermato essere il prossimo (ma non imminente) futuro diggì giallorosso. Dopo Londra, Roma. Domenica, viene data per certa la presenza di Pallotta allOlimpico per la partita con la Samp. Si fermerà nella Capitale un paio di giorni. Lobiettivo del soggiorno romano è anche quello di analizzare gli sviluppi commerciali del club. Niente e nessuno può fermare gli americani. Oggi, dallAntitrust, si saprà se cè stato chi si è opposto alloperazione di acquisto dellAs Roma. Siamo a un passaggio tecnico importante per tramutare il preliminare di vendita di Boston in un affare fatto.
Nelleventualità in cui nessuno abbia mosso entro ieri dei rilievi, lAutorità che vigila sui mercati finanziari sarà infatti libera di esprimersi in poco tempo. «Se non dovessero emergere problemi», commenta il capo ufficio stampa Emanuela Goggiomani, «chiuderemo lesame del dossier entro fine mese». Diciamo, tra il 23 e il 27 maggio. Il Cda che sancirà lavvento al potere della Neep, la holding per 60% americana e per il 40% di Unicredit che subentra a Roma 2000 nel ruolo di controllante, si terrà poco dopo. Ai primi di giugno. Forse il 3, quando Thomas Richard DiBenedetto compirà 62 anni. Secondo MLSsoccer.com, il portale del Governo del soccer americano, la nomina di mister Tom sarebbe invece prevista per il 10. Che sia il 3 o il 10, cambia poco. Il capo della cordata a stelle e strisce sta diventare - questa è lunica cosa che conta - il nuovo presidente dellAs Roma. DiBenedetto ha spiegato come si sta muovendo in unintervista concessa proprio a MLSsoccer.com: «Stiamo seguendo giocatori ovunque - ha detto - e siamo ovviamente interessati anche ai prodotti americani. Non posso chiaramente fare nomi, ma posso dire che vogliamo solo il meglio per la Roma».
E il meglio si chiama anche Walter Sabatini. La sua nomina a diesse (anche se Daniele Pradè ha ancora due anni di contratto e attende di parlare con qualcuno) viene ufficializzata direttamente da DiBenedetto: «Sappiamo che una proprietà straniera di un club è un qualcosa di abbastanza unico in Italia e per questo abbiamo scelto i migliori manager disponibili, a cominciare da Walter Sabatini, ex direttore sportivo di Ss Lazio e Palermo ed ex calciatore della Roma negli anni 70». Unintesa di massima era stata raggiunta già un mese e mezzo fa con lo stesso DiBenedetto. A quanto risulta, martedì pomeriggio cè stato anche qualcosa di piùdi una semplice intesa di massima. Sabatini diventerà ufficialmente direttore sportivo della Roma dal primo Luglio, anche se in realtà lo è già da tempo. La prossima settimana, si dice mercoledì, farà il suo ingresso a Trigoria. Conoscerà sicuramente la squadra. E cè chi parla di una possibile conferenza stampa. DiBenedetto si è anche soffermato sul sistema calcio negli States: «Osserviamo con molto interesse il modello di business della MLS. Specialmente per quanto riguarda il marketing sul territorio, i nuovi stadi di proprietà e una Lega organizzata su una struttura con a capo un Commissioner con pieni poteri». Parole, queste, che dimostrano come DiBenedetto sia un manager bene addentro al mondo del calcio. Non è uno sprovveduto. Si è fatto unidea precisa di cosa serva allAs Roma per vincere lo scudetto, come ha assicurato un mese fa da Boston lo stesso Pallotta. «Il nostro obiettivo - spiegò allora Mister Celtics - è far tornare la Roma a vincere lo scudetto. Quando Tom si è unito al gruppo dei proprietari dei Red Sox di baseball, il suo obiettivo era vincere. Lo stesso con me con i Celtics. Dicemmo che puntavamo a vincere il campionato Nba entro cinque anni. E labbiamo fatto al quinto anno. La Roma ha vinto lultima volta nel 2001, lavoriamo per far tornare la squadra alla gloria di quei giorni».
Pallotta e DiBenedetto sono amici. Anzi, di più. Amici e soci. E mentre il futuro presidente non dovrebbe venire prima di inizio giugno, Pallotta farà la sua comparsa prima. È volato in Europa. È a Londra. Dovrebbe vedersi con Baldini. Poi verrà in Italia. Manterrà la promessa fatta a Boston a metà Aprile. «A fine maggio», annunciò, «sarò a Roma, magari allOlimpico per vedere lultima di campionato». Gli americani speravano di poter ammirare una Roma ammantata di stelle. Quelle della Champions. La Roma centrerà invece il traguardo minore, traguardo si fa per dire, dellEuropa League. Nelle intenzioni di DiBenedetto & Co., non accadrà più. Non accadrà più neanche in quelle di Unicredit, che da potente socio di minoranza affiancherà finanziariamente la cordata di DiBenedetto al fine, evidente, di vedere accrescere il valore della propria quota. «Faremo una squadra competitiva», ha giurato il vice direttore generale Paolo Fiorentino. Ci sono una quarantina di milioni pronti per essere investiti sul mercato. Su quali giocatori, lo deciderà Sabatini, nuovo capo del mercato giallorosso. E Baldini? È in costante contatto con Sabatini, sarà direttore generale dellAs Roma a ottobre. La speranza, dei romanisti ma anche dello stesso Baldini, è di fare prima. Possibilità, questa, negata da Capello. «Baldini - ha ricordato il Ct - rimarrà in Inghilterra fino al termine delle qualificazioni agli Europei». Fino a quel momento. Poi sarà libero, sarà romanista, sarà direttore.