LEGGO (F. BALZANI) - La nazionale lo scarica mentre la Roma intende puntare ancora su di lui. Strano il destino di Daniele De Rossi, che in questa settimana incontrerà Walter Sabatini per risolvere una volta per tutte il nodo legato al rinnovo del contratto (che scade nel 2013).
Prandelli ieri ha deciso di non convocare, per la terza volta di fila, De Rossi in vista della partita contro lEstonia. Una decisione che il romanista si aspettava sin dal giorno in cui ha rifilato la gomitata a Bentivoglio durante Bari-Roma, ma che non per questo gli risulta meno indigesta. La voglia di lasciare Roma e lItalia cresce sempre più ma con essa anche la volontà di DiBenedetto di trattenerlo a costo di sforare il tetto-ingaggi. Il problema in questa trattativa sono i 6 milioni offerti da Real e Chelsea per De Rossi. Va detto che la nuova società sembra disposta a confermare Alberto, papà di Daniele, nel ruolo di allenatore della Primavera. Una condizione richiesta dal centrocampista.
In realtà ci sarebbe anche una richiesta da parte della società: mai più quegli scatti di rabbia (che questanno sono costati 3 cartellini rossi e 7 giornate di squalifica), né polemiche o dichiarazioni fuori posto. Ora la palla passa a De Rossi che non ha mai nascosto il suo attaccamento alla maglia, ma che negli ultimi mesi ha anche manifestato una certa insofferenza alla piazza. Così come Jeremy Ménez che potrebbe restare a sorpresa in caso di approdo di Deschamps sulla panchina giallorossa. Prende sempre più corpo infine la pista-Lamela. Ieri il suo agente ha confermato il forte interesse della Roma: «Erik è un grande talento e sarebbe perfetto per una squadra come la Roma».