
IL ROMANISTA (V. META) - Da San Siro a Coverciano passando per Catania. Sono giorni intensi per Gianluca Caprari, non ancora diciottenne attaccante della Primavera che dopo aver dato scandalo quando Montella lo ha preferito a Menez nel finale di Roma-Milan, ha pure rischiato di servire a Borriello lassist che avrebbe permesso alla Roma di pareggiare la semifinale con lInter con dieci minuti danticipo.
Domani Gianluca sarà a Coverciano per la doppia amichevole dellUnder 18 con lAlbania in programma questa settimana (e con lui ci saranno i compagni Ciciretti, Orchi, Pigliacelli, Piscitella e Sabelli, mai tanta Roma in azzurro), ma oggi sarà a Catania con la prima squadra. In panchina? Probabilmente sì, ma forse non è da escludere qualche sorpresa. «Caprari titolare? Non lo so ha detto ieri Montella nella consueta conferenza stampa della vigilia -. Ci penserò domani (oggi, ndr)
Seguono parole di stima per Caprari, primo dei 93 a esordire in A e su cui il tecnico ha mostrato di puntare fin dallinizio della sua gestione: «Il ragazzo ha dimostrato di non farsi condizionare da un Olimpico pieno e da un Meazza quasi pieno. Sicuramente, vista anche la giovane età, non lo sto aiutando a farlo giocare, mi auguro che non si perda perché lo scompenso sarebbe enorme. Vediamo domani se può essere importante in una partita decisiva». Considerata limportanza del match e la portata della posta in gioco, sembra difficile che ci sia posto per Caprari nellundici titolare, ma già il fatto che Montella dichiari di valutare una soluzione del genere è indice della stima di cui gode Gianluca. Stima ben riposta, peraltro, visto che il numero sette della Primavera è stato bravo a farsi trovare pronto tutte le volte in cui è stato chiamato in causa. Al Meazza, quando ha avuto a disposizione un maggior numero di minuti rispetto alle fugaci apparizioni di Donetsk e dellOlimpico, ha mostrato qualche giocata interessante, su tutte la palla in verticale per linserimento di Borriello.
Oggi potrebbe arrivare la terza presenza in una settimana, ma lui non è tipo da esaltarsi: in Primavera ha conosciuto un lungo inverno di digiuno realizzativo, quando ha ricominciato a segnare non ha più smesso e da allora sono arrivate la Champions, la serie A e lattenzione di tutti quando Montella lha preferito a Menez (che non lha presa benissimo). Insieme a lui sono partiti per Catania anche Florenzi, Viviani e Antei, tutti intoccabili in Primavera e in attesa dellesordio con i grandi. Difficile per i quattro non sentirsi in un certo modo a casa. E chissà che anche Montella non riservi qualche altra sorpresa