IL ROMANISTA (G. LOSI) - Per la partita contro lInter invocavo calma, niente arrembaggi e assalti ragionati. La Roma lo ha fatto e la sfida si era messa come speravo: quando abbiamo deciso di aggredire lInter, i nerazzurri hanno fatto emergere i loro limiti. Potevamo fare benissimo due gol, perché avevamo impostato bene la gara. Mi è piaciuto anche latteggiamento finale, forse è mancato solo un pizzico di fortuna, perché quello che si doveva fare è stato fatto. Lostacolo più grande alla fine è risultato il punteggio della partita di andata, è lì che i giallorossi si sono complicati il passaggio del turno.
Guardando avanti, cioè ad oggi, la partita del Massimino va vinta, è ovvio. Non è altrettanto ovvio, però, vincerla davvero, perché loro ci tengono a concludere col record di punti in serie A e a fare bella figura davanti a tanta, tantissima gente. A guidarli, poi, cè un allenatore che vorrà vincere anche per dare una mano alla sua ex squadra. Ci siamo capiti, no? Guai sottovalutare limpegno, dunque. Perché al di là delle motivazioni, il Catania ha anche un ottimo parco giocatori. Raccomando, anche in questa occasione, la concentrazione in difesa e il buon filtro del centrocampo. I pareggi, ormai, non servono a nulla. Quando giocavo io valevano due punti, ora non più: bisogna mettere in campo tutte le forze e portarsi via la vittoria, che sarebbe fondamentale, anzi necessaria. LUdinese, che lotta ardentemente con noi per il quarto posto, oggi sulla carta ha una partita agevole, visto che il Chievo è salvo e non avrà uno stadio bollente come quello di Catania. Ma sappiamo che la realtà, poi, è sempre unaltra cosa. I tre punti vanno sudati in ogni occasione, non è più come tanti anni fa, quando cerano più certezze e più partite dal risultato scontato. Oggi ti capita che il Bari, ora retrocesso, pareggia a Milano, con gli attuali campioni dItalia. E successo a marzo, ricordate? Nessuna partita è facile. Ma pensiamo a noi, piuttosto. Forza Roma, ci credo.




