IL ROMANISTA (E. MASETTI) - Vincenzo Montella domani si gioca una fetta importante della sua conferma. Carlo Ancelotti è alla finestra. Walter Mazzarri possibile outsider. Sembra ormai essere ridotta a questi tre nomi la corsa per la panchina della Roma. Una corsa che, entro tre settimane, vedrà la proclamazione del vincitore. E questa la decisione che arriva direttamente da Boston e che è già stata comunicata sia a Baldini sia a Sabatini. DiBenedetto, che conta di arrivare a Roma per la prima settimana di giugno, vuole che sia scelto al più presto il nuovo allenatore, in modo da iniziare a programmare la stagione che verrà il prima possibile. Al momento in pole cè Montella.
Carlo Ancelotti è alla finestra. Walter Mazzarri possibile outsider. Sembra ormai essere ridotta a questi tre nomi la corsa per la panchina della Roma. Una corsa che, entro tre settimane, vedrà la proclamazione del vincitore. E questa la decisione che arriva direttamente da Boston e che è già stata comunicata sia a Baldini sia a Sabatini. DiBenedetto, che conta di arrivare a Roma per la prima settimana di giugno, vuole che sia
scelto al più presto il nuovo allenatore, in modo da iniziare a programmare la stagione che verrà il prima possibile. Al momento in pole cè Montella.
Sono tanti gli aspetti di Vincenzo che sono piaciuti - e piacciono - sia ai dirigenti che verranno sia a quelli che ci sono già, come Montali e Pradè. Preparazione, entusiasmo, passione, personalità: sono questi gli aspetti del Montella allenatore che, più di tutti, hanno colpito DiBenedetto e soci. Adesso però, per arrivare alla conferma ufficiale (con contratto ridiscusso) Montella deve giocarsi bene le sue carte in queste ultime tre partite. Quella contro lInter, in particolare, è fondamentale: se lallenatore riuscirà a trasmettere alla squadra le giuste motivazioni, se riuscirà a farla andare a San Siro convinta dei propri mezzi e pronta a ribaltare il risultato, allora metterà un punto - forse decisivo - a proprio favore. Viceversa, se domani dovesse andare male (dal punto di vista della personalità, soprattutto) i nuovi proprietari potrebbero decidere di puntare su qualcuno con più esperienza a grandi livelli.
Il primo nome, in questo senso, è sempre quello di Ancelotti. Domenica pomeriggio, a Manchester, cerano sia Baldini sia Capello, che hanno avuto modo di incontrare, giusto per un breve saluto, quello che sembra ormai essere lex allenatore del Chelsea. In Inghilterra, infatti, danno per sicuro laddio. La sconfitta di domenica contro il Manchester United, che di fatto ha spazzato via le ultime speranze di rimonta dei Blues, ha virtualmente concluso lera Ancelotti. Con ogni probabilità il tecnico sarebbe stato esonerato a prescindere dallesito dello scontro diretto coi Red Devils, perché Roman Abramovich non ha mai nascosto il suo ultimo, e unico, interesse: la Champions League. Una vera ossessione che insegue dal suo arrivo a Londra nel 2003. Ancelotti era stato chiamato proprio per questo traguardo e solo lo storico "double" nella stagione desordio
era riuscito a cancellare la delusione del magnate russo per leliminazione negli ottavi contro lInter dellex Jose Mourinho. Luscita dallEuropa contro lo United nei quarti di finale ha definitivamente incrinato il rapporto tra Abramovich e Ancelotti. Tra i due è calato il gelo, che solo la rimonta della squadra negli ultimi due mesi non ha tradotto in un esonero immediato. «Mi piacerebbe restare - le parole di Ancelotti - ma deciderà la società». Su un suo ritorno in Italia, è stato, ancora una volta, diplomatico: «LItalia è la mia patria e un giorno tornerò. Ma negli ultimi due anni ho scoperto unatmosfera fantastica negli stadi inglesi. Non cè violenza, ma solo rispetto. Anche per questo vorrei rimanere». Frasi che lo allontanano, quindi, da Trigoria.
Al contrario, invece, di Mazzarri che, in rotta con lambiente Napoli, è pronto a lasciare a fine stagione. Laccordo con la Juve sembra ad un passo, ma non bisogna sottovalutare che corrisponde perfettamente allidentikit fatto dagli americani per lallenatore ideale: giovane, in ascesa, capace di dare un gioco alle sue squadre e con una discreta esperienza.