Turisti dalla Norvegia, per la cessione

15/04/2011 alle 11:54.

IL ROMANISTA (R. FIDENZI) - Perché non seguire la cessione dell’As Roma dalla redazione de Il Romanista? Se lo sono domandato Simon MCKenzie, un giornalista neozelandese trapiantato in Norvegia e Alexander Fredriksen, che invece è un norvegese doc e lavora per la tv di Stato. È di stazza grande, Simon. Ha la faccia da simpaticone e porta gli occhiali. Alexander, da buon nordeuropeo, è molto alto. E probabilmente più giovane del suo amico-collega. Proprio così, sono colleghi. Sono giornalisti. Ma sono pure romanisti. Dei grandi romanisti. Incredibile. Affiliati al Roma Club Norvegia, sono qui per seguire la vendita del club. Roba da non crederci. Si mostrano incuriositi.

È di stazza grande, Simon. Ha la faccia da simpaticone e porta gli occhiali. Alexander, da buon nordeuropeo, è molto alto. E probabilmente più giovane del suo amico-collega. Proprio così, sono colleghi. Sono giornalisti. Ma sono pure romanisti. Dei grandi romanisti. Incredibile. Affiliati al Roma Club Norvegia, sono qui per seguire la vendita del club. Roba da non crederci. Si mostrano incuriositi. Chiedono se possono fotografare la redazione e guardano stupiti i muri tappezzati di locandine de Il Romanista. Gli occhi entusiasmati di Simon vanno su: "No trip for ". «È la vittoria a Roma col Manchester, 2-1 per la Roma », gli fa notare un redattore. Simon sorride e continua il "tour visivo" con il naso all’insù. Alexander, che mastica un po’ l’italiano, ci avverte: «Domenica, ci incontreremo con Riise».

Con il direttore Carmine Fotia discutono di tutto. Sanno ogni cosa dell’operazione condotta da DiBenedetto. Parlano di business, merchandising e guardano positivamente alla trattativa che si sta svolgendo in queste ore. «Go DiBenedetto, go!. Quello che amiamo della Roma - dicono - è la passione dei tifosi». Non sono frasi di circostanza: nel profilo di Alexander fa bella mostra la Roma tra le squadre preferite. Alexander è davvero un grande romanista. Ha comprato gli scarpini di Capitan per settecento euro e mostra orgogliosamente la foto. I loro idoli? Pizarro, e, ovviamente, . Il cucchiaio, da loro, si chiama «chip». Partecipano alla riunione di redazione, poi salutano. Non prima, però, di avere chiesto: «Ma è davvero fatta per il deal? Domani (oggi, ndr) firmano?». Yes, they can.