CORSERA (L. VALDISERRI) - Una triangolazione Stati Uniti-Inghilterra Italia degna di unazione da gol e che, fino a pochi giorni fa, sembrava puro fantacalcio. Il calcio si sta americanizzando e, così, la trattativa di Boston tra la cordata di Richard T. DiBenedetto e Unicredit si potrebbe incrociare con quello che sta succedendo a Londra, sponda Arsenal e sponda Chelsea. A Boston sono andate in scena le ultime puntate della telenovela del passaggio di proprietà, mentre a Londra il miliardario americano Stan Kroenke, dopo una lotta serrata con il «rivale» russo Alisher Usmanov (soprannominato il re dellacciaio), ha preso il controllo della maggioranza dellArsenal con il 63%, scalando la società a partire dal 9,9%che aveva acquistato nel 2007.
È una specie di autocandidatura per la panchina giallorossa? Difficile dirlo adesso, anche perché Vincenzo Montella si sta giocando una chance importante di restare ancorato al suo posto di allenatore. La squadra sta rispondendo molto bene al cambio di tecnico, dopo le dimissioni di Claudio Ranieri: la media punti a partita si è alzata a 2, Totti è ritornare a segnare con grande continuità, lo spogliatoio ha ancora qualche faccia scura (Menez, Borriello, Simplicio) ma sembra molto più sotto controllo che nelle ultime settimane con Ranieri. Montella non si sente un traghettatore e lo ha detto a più riprese. Ha fatto anche un po di ironia sul suo difficile destino in panchina: se non arriva tra le prime quattro gli può essere rinfacciato di non avere ancora la necessaria esperienza per guidare la rinascita di una società ambiziosa; se arriva quarto e qualifica la squadra per la Champions League (con 15-20 milioni di euro da mettere a bilancio) rende più appetibile la Roma anche per chi, come Ancelotti, ha fatto capire che la partecipazione alla coppa europea più prestigiosa sia una condizione molto importante per fargli dire di sì. Nel frattempo cè un Palermo da battere, perché le triangolazioni oceaniche fanno discutere ma la realtà del campionato è lunica che conta veramente.