Se Mourinho saluta il Real su Ancelotti

20/04/2011 alle 11:56.

CORSPORT (A. MAGLIE) - C'è il tempo degli ingaggi e quello delle smentite, a volte solo diplomatiche. L'ultima smentita è arrivata ieri, da Harry Redknapp, tecnico del Tottenham: «Sto bene in questa società, non vado al Chelsea. Solo voci, nessuno mi ha contattato» . E' solo l'ultima ipotesi in un oceano di possibilità. Ro­man Abramovich ha detto addio a

Soprattutto questa volta il destino del tecnico di Reggiolo è legato a condizioni che lui non può dominare. C'è la Roma ma lui vuole capire come inten­dono muo­versi i nuovi padroni ame­ricani, so­prattutto vuole capire se erediterà una squadra da Cham­pions ( vetri­na a cui Car­lo è partico­larmente af­fezionato) oppure da Europa Lea­gue ( tutt'al­tra cosa, evi­dentemente). Ci sarebbe l'affascinante prospettiva del Real Ma­drid perché da quelle parti è molto apprezzato. Ma in questo caso il suo fu­turo è legato a Josè Mou­rinho perché se va via il portoghese, le porte del Bernabeu si spalancano, al­trimenti restano chiuse.

OMBELICO DEL MONDO - Per­ché, come capita da qualche stagione a questa parte, l'al­lenatore del Real Madrid è l'ombelico del mondo del mercato degli allenatori. Un po' perché è bravo in pan­china e un po' perché è anco­ra più bravo a stare sulla piazza, a tenere vivo il ricor­do in chi lo ama (Moratti) o ad alimentare l'attesa in chi lo vorrebbe (i tifosi del Man­chester United).

E' evidente che molto dipenderà dalla . E da Alex Fer­guson. L'attuale manager dei Red Devils lo stima, lo apprezza ma sa bene che due galli di quelle dimensio­ni nello stesso pollaio non possono vivere. L'uno, in­somma, elimina l'altro. Cioè l'uno manderebbe in pensio­ne l'altro che pure una certa età ce l'ha. Ma a colpi di vi­no rosso sir Alex è diventa­to praticamente immortale e di pesare sulle casse della previdenza sociale britanni­ca non ha proprio voglia. E' possibile, allora, che prolun­ghi ancora di un altro anno la sua permanenza sulla panchina del Manchester. A quel punto Mourinho po­trebbe decidere di restare «cautelativamente» a Ma­drid. A meno che l'aria non si faccia così irrespirabile da indurlo ad accettare il corteggiamento di Moratti che non lo ha mai dimenti­.

NUOVI EROI - Dietro i soliti noti, premono Nuovi Eroi. Ragazzi di grande grinta e notevole fortuna come Vil­las Boas e Klopp. Il primo ha vinto il suo campionato in Portogallo, col Porto, l'altro lo sta vicendo, dominando, in Germania con il Borussia Dortmund. Il primo viene dato nella lista di Abramo­vich; il secondo in quella dei nuovi padroni americani dell'. Perché dopo un abbondante quindicen­nio, anche Wenger potrebbe dire addio. Ieri Fabregas ha rilasciato alcune dichiara­zioni dalle quali si capi­sce benissi­mo che non ha intenzione di restare in una squadra che non vin­ce. E di suc­cessi potreb­be avvertire il bisogno an­che Wenger. Tanto Villas Boas quanto Klopp hanno contratti in corso, ma nel calcio i con­tratti non valgono tan­tissimo. Pre­mono alle lo­ro spalle i colleghi privi di contratto: Benitez ( che ha detto di voler tornare a Liverpool, che verrebbe «monitorato» dal Chelsea, insieme a Deschamps, che sarebbe corteggiato dal­l'Atletico Madrid); Ranieri, che vorrebbe tornare in In­ghilterra (ma per ora a lui avrebbe pensato solo il Blackburn Rovers); Van Ga­al, licenziato dal Bayern; Rijkaard, da tempo fermo; Lippi che si è «candidato» al Chelsea.

IL MIGLIORE - Poi c'è il caso Guardiola. Lo vorrebbero tutti e lui strizza l'occhio a tutti. Sarebbe in cima alla li­sta di Abramovich ma diffi­cilmente andrà via dal Bar­cellona quest'anno. Insom­ma, un mondo in movimen­to che coinvolge Grandi Fir­me e personaggi di contor­no (Puel che potrebbe finire al Siviglia, Lucescu corteg­giato dal Paris Saint Ger­main). E nel frattempo nel campionato spagnolo sta per piombare un gruppo di Du­bai: sono in procinto di ac­quistare un club, ignoto il nome ma è evidente che quel club diventerebbe per tutti molto appetibile. Man­cini, al Manchester , do­cet.