CORSPORT (A. MAGLIE) - C'è il tempo degli ingaggi e quello delle smentite, a volte solo diplomatiche. L'ultima smentita è arrivata ieri, da Harry Redknapp, tecnico del Tottenham: «Sto bene in questa società, non vado al Chelsea. Solo voci, nessuno mi ha contattato» . E' solo l'ultima ipotesi in un oceano di possibilità. Roman Abramovich ha detto addio a
Soprattutto questa volta il destino del tecnico di Reggiolo è legato a condizioni che lui non può dominare. C'è la Roma ma lui vuole capire come intendono muoversi i nuovi padroni americani, soprattutto vuole capire se erediterà una squadra da Champions ( vetrina a cui Carlo è particolarmente affezionato) oppure da Europa League ( tutt'altra cosa, evidentemente). Ci sarebbe l'affascinante prospettiva del Real Madrid perché da quelle parti è molto apprezzato. Ma in questo caso il suo futuro è legato a Josè Mourinho perché se va via il portoghese, le porte del Bernabeu si spalancano, altrimenti restano chiuse.
OMBELICO DEL MONDO - Perché, come capita da qualche stagione a questa parte, l'allenatore del Real Madrid è l'ombelico del mondo del mercato degli allenatori. Un po' perché è bravo in panchina e un po' perché è ancora più bravo a stare sulla piazza, a tenere vivo il ricordo in chi lo ama (Moratti) o ad alimentare l'attesa in chi lo vorrebbe (i tifosi del Manchester United).
E' evidente che molto dipenderà dalla Champions. E da Alex Ferguson. L'attuale manager dei Red Devils lo stima, lo apprezza ma sa bene che due galli di quelle dimensioni nello stesso pollaio non possono vivere. L'uno, insomma, elimina l'altro. Cioè l'uno manderebbe in pensione l'altro che pure una certa età ce l'ha. Ma a colpi di vino rosso sir Alex è diventato praticamente immortale e di pesare sulle casse della previdenza sociale britannica non ha proprio voglia. E' possibile, allora, che prolunghi ancora di un altro anno la sua permanenza sulla panchina del Manchester. A quel punto Mourinho potrebbe decidere di restare «cautelativamente» a Madrid. A meno che l'aria non si faccia così irrespirabile da indurlo ad accettare il corteggiamento di Moratti che non lo ha mai dimenticato.
NUOVI EROI - Dietro i soliti noti, premono Nuovi Eroi. Ragazzi di grande grinta e notevole fortuna come Villas Boas e Klopp. Il primo ha vinto il suo campionato in Portogallo, col Porto, l'altro lo sta vicendo, dominando, in Germania con il Borussia Dortmund. Il primo viene dato nella lista di Abramovich; il secondo in quella dei nuovi padroni americani dell'Arsenal. Perché dopo un abbondante quindicennio, anche Wenger potrebbe dire addio. Ieri Fabregas ha rilasciato alcune dichiarazioni dalle quali si capisce benissimo che non ha intenzione di restare in una squadra che non vince. E di successi potrebbe avvertire il bisogno anche Wenger. Tanto Villas Boas quanto Klopp hanno contratti in corso, ma nel calcio i contratti non valgono tantissimo. Premono alle loro spalle i colleghi privi di contratto: Benitez ( che ha detto di voler tornare a Liverpool, che verrebbe «monitorato» dal Chelsea, insieme a Deschamps, che sarebbe corteggiato dall'Atletico Madrid); Ranieri, che vorrebbe tornare in Inghilterra (ma per ora a lui avrebbe pensato solo il Blackburn Rovers); Van Gaal, licenziato dal Bayern; Rijkaard, da tempo fermo; Lippi che si è «candidato» al Chelsea.
IL MIGLIORE - Poi c'è il caso Guardiola. Lo vorrebbero tutti e lui strizza l'occhio a tutti. Sarebbe in cima alla lista di Abramovich ma difficilmente andrà via dal Barcellona quest'anno. Insomma, un mondo in movimento che coinvolge Grandi Firme e personaggi di contorno (Puel che potrebbe finire al Siviglia, Lucescu corteggiato dal Paris Saint Germain). E nel frattempo nel campionato spagnolo sta per piombare un gruppo di Dubai: sono in procinto di acquistare un club, ignoto il nome ma è evidente che quel club diventerebbe per tutti molto appetibile. Mancini, al Manchester City, docet.