Roma, ora ci siamo

14/04/2011 alle 09:38.

IL MESSAGGERO (R. DIMITO) - Unicredit e americani negoziano la vendita della Roma calcio. Sono i minuti finali di una partita interminabile che si svolge a Boston e che si vorrebbe chiudere con la firma entro domani: in zona Cesarini potrebbe spuntare la novità tanto attesa, le garanzie future che potrebbero essere presentate da James Pallotta, il più ricco della cordata.

E i termini che sarebbero stati approvati rispecchiano la bozza concordata a fine marzo da Fiorentino, Peluso e DiBenedetto nella capitale, quando fu concessa un’ulteriore proroga di 20 giorni allo scopo di consentire agli acquirenti di mostrare le garanzie della disponibilità finanziaria a sostenere il piano industriale per rafforzare la squadra. Piano imperniato su due aumenti di capitale per complessivi 80 milioni, suddivisi in due tranche. La Roma dovrebbe essere acquistata da una newco italiana partecipata al 60% dalla DiBenedetto As Roma llc e al 40% da Unicredit: prezzo 67 milioni comprensivi della maggioranza del club giallorosso, del marchio e dell’assunzione del ruolo di conduttore nel contratto di leasing fino al 2020 su Trigoria. Subito dopo il passaggio di proprietà, l’ok Antitrust e l’assemblea per insediare i nuovi vertici, con la nomina di DiBenedetto alla presidenza, sarà lanciata l’opa. Al massimo entro luglio, la Newco dovrà procedere alla prima ricapitalizzazione per un importo dell’ordine di 45 milioni il cui versamento sarà suddiviso in proporzione alle azioni detenute.

Gli americani dovrebbe mettere circa 27 milioni, Unicredit attorno a 18. Fiorentino ha insistito per avere evidenza del possesso di questi soldi ma anche della quota parte del successivo aumento da 35 milioni da fare entro un paio d’anni e di cui gli americani dovranno farsi carico di 21 milioni. Il top banker ne fa una questione reputazionale per Unicredit nel senso che la Roma deve essere messa in mani affidabili che possano assicurare il rilancio e i successi. Nel negoziato tra i legali protrattisi fino a sera ora locale (piena notte in Italia) sarebbe emerso che oggi Pallotta potrebbe fornire la prova attesa: l’evidenza dei soldi. Pallotta è un finanziere conosciuto e accreditato: fa parte del board della Perella Weinberg Partners, una delle più importanti società di gestione del risparmio, con oltre un miliardo di dollari di massa amministrata. Fiorentino vuol vedere le carte: sarebbe la l’atout per firmare il passaggio della squadra ai nuovi proprietari.