Roma made in Usa

16/04/2011 alle 10:48.

CORSERA (L. VALDISERRI) - È fatta: la Roma è americana. Gli investitori stranieri sono sbarcati sul pallone italiano. La trattativa per la cessione del pacchetto di maggioranza della As Roma è arrivata al traguardo nel tardo pomeriggio americano, notte fonda in Italia. Come all’ultimo chilometro della maratona che, qui a Boston, si correrà lunedì. Stremati dalla fatica e con il terrore di crollare all’ultimo metro, come era accaduto a Dorando Pietri. Thomas R. DiBenedetto, la faccia pubblica della cordata composta anche da James Pallotta, Michael Ruane e Richard D’Amore, si è presentato così: «La trattativa è stata lunga e complicata, ma non abbiamo mai pensato di fare un passo indietro. Ringrazio il presidente Berlusconi per il benvenuto e spero di vincere come ha fatto lui.

Unicredit, che ha preposto il futuro della Roma al prezzo puro e semplice dell’operazione, ha accettato di finanziare il prossimo calciomercato con un prestito di 40 milioni, extra ricapitalizzazione, che gli americani dovranno restituire nel tempo. Non si offenderà nessuno se scriviamo che gli americani porteranno il loro know how di gestori in campo sportivo, ma che Unicredit— nelle figure di Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, ieri presenti a Boston — ha fatto di tutto per garantire il miglior futuro possibile alla Roma, per metterla al sicuro da facili speculazioni. Da adesso tocca agli americani dimostrare che il loro ambizioso programma non è fatto soltanto di parole. Come ha detto Paolo Fiorentino: «La Roma è un asset sportivo ma anche commerciale di grande potenzialità» . Il passaggio del 67%del pacchetto azionario è stato valutato poco meno di 70 milioni di euro. Il 60%della quota andrà alla cordata Usa, il 40%rimarrà a Unicredit che potrà cederne il 20%a un socio italiano (, Toti o Angelini sono i nomi fatti, ma ancora senza conferma).

Il particolare del prestito per finanziare il prossimo calciomercato è importante per due motivi: 1) i tifosi della Roma sono stati a durissima prova dalla durata della trattativa ed erano stati scottati in precedenza dal fallimento di due trattative importantissime (Nafta Moskva e George Soros Management Group): ora vanno «rianimati» con grandi acquisti; 2) Franco Baldini, prossimo d. g., e , prossimo d. s., stanno già lavorando ma la Roma è in grave ritardo rispetto alle concorrenti. Dalla scelta della guida tecnica— non è la stessa cosa confermareMontella, cooptare o aspettare dodici mesi per portare Guardiola o Wenger— discenderà anche la scelta dei giocatori.

Ci sono situazioni già finite male (Mexès al Milan a parametro zero, un suicidio finanziario), altre in equilibrio instabile (Ménez e Vucinic) e il grande punto interrogativo del futuro di (cederlo al miglior offerente o rifargli un contratto lungo e oneroso per legarlo per sempre al giallorosso?). sa lavorare benissimo con i giovani: ha trovato lui Pastore, controlla elementi di sicuro avvenire come il brasiliano Toloi e l’argentino Lamela. Però bisognerà trovare la giusta miscela tra talento ed esperienza per partire subito forti. Con la famiglia Sensi la Roma ha vinto uno scudetto, varie coppe ed è stata quasi sempre ai vertici. Sportivamente è un’eredità pesante.