REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Lavori in corso. Il cartello si legge chiaro a Trigoria anche senza avvicinarsi troppo. Presto per parlare di una Roma americana: mancano non solo i mattoni e il colore delle pareti, ma anche la struttura. Ci sono già, però, le fondamenta di un gruppo serio e affidabile con le idee chiare che ha già disegnato il progetto, affidandolo ad architetti capaci. Per ufficializzarli serve ancora te
INCOGNITA TECNICO - La scelta dell'allenatore, il rinnovo di Daniele De Rossi, il budget per la campagna acquisti. Tre questioni da cui dipenderà il volto futuro della Roma americana. Sulla guida tecnica si è detto e scritto tanto, anche troppo forse. La verità resta, fino a qui, il vero grande punto interrogativo di questo momento di Roma. Solo una volta conosciuto il nome del tecnico, le sue preferenze tattiche, si può scegliere davvero quali operazioni di mercato portare avanti. Il vantaggio di Montella è quello di chi ha pochi rivali con cui confrontarsi, tra esclusioni, rifiuti momentanei, rinvii al prossimo anno. Proprio l'estate del 2012 potrebbe essere quella giusta per scegliere: in un colpo solo saranno liberi Guardiola, Spalletti, Capello, Deschamps (anche in parola già da quest'anno, sembra, con un club inglese), solo per citarne alcuni. Oltre a Villas Boas, scadenza 2013 ma che potrebbe restare un anno al Porto per poi essere liberato tra 12 mesi. In questi casi, sarebbe più facile confermare Montella per un'altra stagione piuttosto che iniziare a abortire una nuova avventura con un nuovo allenatore nel giro di 12 mesi.
MERCATO E DE ROSSI - Se è vero che per il mercato sono già pronti i 40 milioni di un finanziamento di Unicredit, è anche vero che, per sapere come (e quanti) spenderne, serve avere un quadro più chiaro su fattori: la qualificazione alla Champions, ad esempio, garantirebbe introiti importanti e una vetrina internazionale da onorare. In più, alcune cessioni potrebbero variare cifre e necessità della squadra. In questo senso, influirà molto il rinnovo di Daniele De Rossi: contratto in scadenza nel 2012, a spaventare più le richieste economiche - sembra arrivino a 6 milioni - che di garanzie tecnico (competitività ad alti livelli, possibilità di vittorie). Un'incognita, invece, il rinnovo del padre, tecnico della primavera, che Daniele vorrebbe concluso prima di sedersi a discutere. Anche per questo la discussione non sarà semplice.
CDA HOLDCO - Oggi, nel primo pomeriggio, si è riunito il primo cda di Roma Holding Spa, la holdco partecipata da DiBenedetto e Unicredit in cui confluirà il 67 per cento della Roma, e che entro oggi avrebbe dovuto versare la caparra di 10 milioni (6 del gruppo Usa) per l'acquisto del club. Alla prima riunione operativa del consiglio d'amministrazione della società costituita formalmente ieri, hanno però preso parte i legali delle due parti. Un passaggio tecnico previsto e che ogni società appena costituita deve espletare. Le nomine del nuovo presidente (DiBenedetto) e degli organi del rinnovato cda della Roma dovranno passare necessariamente da un'assemblea dei soci del club. Per questo, dovranno attendere ancora.
VERSO BARI - Intanto, si pensa a Roma-Bari di domenica sera. Con due certezze: De Rossi ci sarà, Totti anche. Due notizie che non sarebbero tali, a dire la verità. Non fosse per un allarme che, nel giro di 12 ore ha contagiato prima il centrocampista e poi il capitano. Dopo lo scontro di gioco di ieri tra De Rossi e Borriello (solo una botta, Daniele sarebbe stato pronto a tornare in campo subito), qualcuno aveva parlato anche di accertamenti. Nulla del genere, ovviamente, è stato necessario. Ciò nonostante, oggi è stato il turno di Totti: dopo la prima parte di allenamento, conclusa da una serie di allunghi con il preparatore Bertelli, il capitano è rientrato in palestra. L'allarme è durato lo spazio di pochi minuti: lo stop era già previsto dalla tabella di marcia del programma personalizzato: in palestra Totti ha concluso l'allenamento correndo sul tapis roulant. Il fastidio al flessore della coscia sinistra c'è, ma non è una novità e il tempo per smaltirlo non manca. Anche perché contro il Bari il capitano ha già lasciato il segno 10 volte in 12 incontri. A nessuno segna con una regolarità simile. Un buon segnale per sperare (ancora) nella rincorsa Champions.