Primo spareggio

09/04/2011 alle 11:12.

IL MESSAGGERO (U. TRANI)- Vincenzo Montella avvisa la Roma: stasera o mai più. Perché il campionato non aspetterà più i giallorossi che inseguono la zona Champions: ecco l’ultima chiamata, nello scontro diretto del Friuli contro l’Udinese quarta e avanti 6 punti in classifica.

«Mancano sempre meno partite e il distacco purtroppo è rimasto invariato nonostante le nostre rivali non abbiano fatto punti. Se davvero vogliamo raggiungere il quarto posto, questa diventa una gara decisiva». Non si nasconde davanti alla formazione di Guidolin: «Meglio affrontarla fuori casa, perché puoi avere pazienza nel giocare la partita, senza sbilanciarsi all’attacco e dare vantaggi a loro, veloci a ripartire». Non c’è Mexes, operato al ginocchio e già milanista. Nemmeno Menez che, indisponibile e indolente, vuole andar via pure lui a fine stagione. «Prima di una gara cruciale della stagione, credo che l’ultimo dei pensieri sia la frase detta da un giocatore sul suo futuro. Ci penseremo, ci penseranno, ci penserà», è il gelido saluto del tecnico al francesino, ribellatosi ai rimproveri per la scialba prestazione contro la . Per «lo spareggio» in questa notte friulana vuole solo «giocatori forti e motivati». La prima sconfitta di Montella in campionato incide, dunque, sulle scelte. Tre novità dal primo minuto: Cassetti, Rosi e Brighi, rispettivamente per Mexes, Menez e Perrotta. Rosi sorpassa anche Taddei. A parte il difensore francese, le altre esclusioni sono legate alla forma dei singoli: «Ad inizio settimana eravamo tutti dispiaciuti. Poi abbiamo voltato pagina per preparare nel migliore dei modi questa partita fondamentale. Ho visto bene i ragazzi». Ai quali chiederà più attenzione in campo. Anche perché la difesa sta nuovamente sbandando, quart’ultima della serie A con 43 reti incassate: «Il reparto ha bisogno di più supporto e di accorciare verso i centrocampisti. Non mi preoccupa il settore arretrato, ma l’equilibrio di squadra che nella partita di domenica abbiamo avuto solo nel primo tempo. Stavolta ne dovremo avere di più, per cento minuti: l’Udinese ha giocatori bravi a trovare gli spazi tra le linee.

La squadra deve rimanere più corta che mai». Va avanti con il : «Abbiamo tutti, me compreso, cinque-sei anni in più rispetto a quando arrivò Spalletti, ma questi giocatori hanno le caratteristiche per far bene con questo modulo». Elogia l’avversaria che non ritiene in flessione: «E’ giovane, con molte risorse, tanta corsa e grande tecnica. Davanti ha uomini devastanti, anche per l’aiuto che riescono a dare ai centrocampisti. Sanchez fa entrambe le fasi con grande voglia: è straordinario. Rientra moltissimo, ha gamba per andare, cattiveria nel recuperare palla, fa pressing sui centrocampisti e non solo sui difensori avversari. Meglio se non c’è, ma noi abbiamo preparato la gara come se ci fosse: ci aspettiamo che giochi. Con Di Natale siamo grandi amici, lo conosco da Empoli: talento unico, maturato tardi». , Guardiola, Villas Boas e adesso pure Gasperini. Montella fa una smorfia, perché è stufo di rivelare le sue sensazioni di tecnico sotto esame: «Magari posso decidere di fare il secondo a Guardiola o qualsiasi cosa. Ora è tutto prematuro e non ci penso. Girano molte voci: giusto così, la piazza è importante». Affonda il colpo, rivolto a chi lo sta giudicando in queste settimane: «A volte ci sono contraddizioni che fanno ridere: io dovrei portare la squadra in per lasciarla ad un altro? Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Ancora non ho pensato al mio futuro». Sistema pure Capello che lo ha provocato ricondandogli quanto urlava da tecnico romanista per chiedere la fase difensiva alle punte, tra le quali Montella che ora pretende altrettanto: «E’ stata una battuta che mi ha fatto sorridere. Un allenatore deve organizzare una squadra per dire ad un attaccante come rientrare, quando farlo e perché. Ma anche di attaccare e pressare in avanti».