LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - ADDIO Champions. Il risveglio dalla sbornia americana è durissimo, la Roma perde male contro il Palermo, costringendo i tifosi a tornare con i piedi per terra, dopo essersi immersi in una nottata deuforia per la firma di DiBenedetto. Tre a due, il verdetto finale, quarto posto ormai lontanissimo e tanti fischi per tutti, in particolare per Vucinic e Menez. «I loro errori non sono intenzionali-
Dallaltra parte delloceano, Tom DiBenedetto preferisce non commentare la bruta sconfitta. Il nuovo proprietario della Roma è tornato in Florida, dopo il soggiorno a Boston e nei prossimi giorni sarà nella capitale. Si ferma a commentare, Pizarro. «E dura dirlo, ma abbiamo fatto diventare dei fenomeni, giocatori che non lo sono. Ci prendiamo le nostre responsabilità: con la rosa che abbiamo a disposizione, questanno potevamo lottare per traguardi importanti. Vediamo adesso cosa succederà». È arrabbiato, Totti.
Il capitano anche contro il Palermo è stato il migliore: gol numero 204, tante giocate e tanto nervoso, alla fine, perché il prossimo anno non potrà giocare la Champions, la competizione che più di tutte vorrebbe vincere. Chi è causa del suo mal pianga se stesso, la sintesi di Montali che sembra prenderla quasi con filosofia. «Non siamo riusciti a superare il Palermo, ma ora dobbiamo provare a ripartire. È una di quelle gare in cui dovevamo giocare con il sangue agli occhi. Il mio futuro? Mi vedrò con i nuovi proprietari tra un mesetto, circa. Ora bisogna rispettare il lavoro fin qui fatto dalla dirigenza attuale, poi sapremo cosa succederà». Uno che potrà far parte della Roma del futuro è Pastore, ieri sera avversario in campo. «Non ho sentito nessuno- sorride largentino- certo, la Roma è una grande squadra, ma io sto bene al Palermo».