IL SOLE 24 ORE - Gli americani comprano la Roma, ma per ora è UniCredit che mette i soldi nella squadra di calcio in rosso. La banca "venditrice", oltre a mantenere una quota diminoranza, dovrà infatti sottoscrivere un finanziamento di 30 milioni di Buio della durata di cinque anni con la Magica entro il prossimo 31Luglio. E altri 10 milioni li presterà, per dieci anni, Roma 2000, la Srl posseduta da UniCredit (49%) e famiglia Sensi (51%), attraverso Italpetroli, destinata a diventare interamente di Unicredit secondo gli accordi del luglio 2010. Queste due condizioni sospensive spiccano nel contratto di compravendita del 67% dell'As Roma firmato ieri notte a Boston
Nei tre mesi successivi è previsto che la Roma deliberi un aumento di capitale in opzione, «a condizioni di mercato». La compagine dei compratori si impegna per almeno 35 milioni. Non è un grande investimento per una società che paga gli stipendi ai calciatori in ritardo di tre mesi, ha un patrimonio netto consolidato negativo di 28 milioni a fine dicembre e, dopo i 15 milioni persi nel primo semestre, dovrebbe perdere almeno 4o-50 milioni nel bilancio al 3o giugno. Per ripartire a pieni giri la Magica avrebbe bisogno di too milioni di ricapitalizzazione. La compagine degli acquirenti, secondo fonti vicine all'operazione, è composta dai quattro italoamericani Thomas DiBenedetto, James Pallotta, Richard D'Amore e Michael Ruane. Nel comunicato però i nomi non ci sono. La nota dice solo che DiBenedetto è una «società partecipata da investitori privati statunitensi». Ha sede nel Delaware, Stato americano con tasse bassissime, uno scudo giudiziario, un paradiso fiscale anche se non c'è - dicono i legali - il segreto bancario.
A comprare la Roma non sarà direttamente la Llc del Delaware, ma una nuova società, indicata per ora come «Holding», partecipata per il 6o% dalla DiBenedetto e al 40% da UniCredit. Non viene indicato dove avrà la sede. La banca ha facoltà di cedere parte della sua quota, almeno il 20% della «Holding», «a uno o più investitori qualificati italiani» entro il 31 marzo 2012. Il nome che circola di più è Luca Parnasi. Gli americani avranno la gestione, UniCredit «significativi diritti di minoranza». Sarà però la banca il socio individuale principale. Entro 1127 aprile la «Holding» do vrà versare una caparra di 10 milioni. Il pagamento «quanto all'importo di 6 milioni è garantito personalmente dagli investitori statunitensi soci di DiBenedetto». E gli altri 4? Li metterà UniCredit.