Montella: “Più decisi in campo, il talento non basta contro l’Inter”

19/04/2011 alle 12:54.

LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - La batosta Palermo è ancora fresca e Montella è stanco di vedere in campo giocatori svogliati. «Quando c’è da fare il salto di qualità e si ripetono sempre gli stessi errori, nelle stesse situazioni, non può essere un caso». E ancora. «Chi indossa la maglia della Roma non può avere solo talento, deve anche manifestare personalità. Talvolta i fischi possono fare bene:se si ha voglia di dimostrare il proprio valore, e si ha carattere, si reagisce con forza a certe situazioni. Anche se ci fosse un giocatore che volesse andare via, deve dimostrare sul campo di meritare una destinazione migliore della Roma». Il riferimento è al momento vissuto da Vucinic e Menez, beccati dal pubblico e scaricati dallo spogliatoio per certi atteggiamenti indolenti.

giocatori svogliati. «Quando c’è da fare il salto di qualità e si ripetono sempre gli stessi errori, nelle stesse situazioni, non può essere un caso». E ancora. «Chi indossa la maglia della Roma non può avere solo talento, deve anche manifestare personalità. Talvolta i fischi possono fare bene:se si ha voglia di dimostrare il

proprio valore, e si ha carattere, si reagisce con forza a certe situazioni. Anche se ci fosse un giocatore che volesse andare via, deve dimostrare sul campo di meritare una destinazione migliore della Roma». Il riferimento è al momento vissuto da Vucinic e Menez, beccati dal pubblico e scaricati dallo spogliatoio per certi atteggiamenti indolenti.

E stasera, contro l’Inter, la Roma si giocherà metà strada per conquistare la finale di coppa Italia, contro l’Inter. Senza (squalificato) e con Menez rispedito in panchina. «Per noi e per loro è l’ultimo traguardo stagionale.

Siamo due squadre ferite e vincerà chi avrà maggiore personalità». Torna titolare Borriello, con Vucinic sulla sinistra, Taddeia destra e Perrotta trequartista. In difesa rientra Juan, in coppia con Burdisso. Fiacca la prevendita (20mila biglietti), non certo aiutata dalle disavventure in campionato, con Montella che sa di giocarsi molto con questa coppa Italia. «Sono sereno, il mio lavoro verrà poi valutato dalla nuova dirigenza». Ed è il numero due di Unicredit, Fiorentino, a raccontare com’è andata la trattativa con gli americani. «È stata lunghissima - le sue parole a “La politica nel pallone”- ma è stata la migliore scelta. DiBenedetto dovrebbe diventare presidente a

giugno. Lui ha un taglio manageriale, mentre è stato per me illuminante l’incontro con Pallotta, uomo appassionato e determinato. Nella cordata c’è il mito del capitano: vogliono puntare su giovani di talento e mixarli con campioni affermati»