IL ROMANISTA (A. NISI) - "Linizio di una nuova era". "Un passo storico, come lo sbarco degli americani sulla luna". Solo che stavolta la bandiera a stelle e strisce è stata picchettata sulla Roma. Per i tifosi della Magica, larrivo del consorzio statunitense guidato da Thomas DiBenedetto riempie a dismisura il cassetto dei sogni, rimasto chiuso a lungo negli ultimi anni, dilata le aspettative future di una società costretta nellultimo periodo con la famiglia Sensi ad autofinanziarsi. Ma non solo loro. Anche la città, le sue istituzioni hanno voluto dare il benvenuto a Mister Tom.
Il sindaco non dimentica però il nodo degli stadi e ha aggiunto: «Lo stadio della Roma è possibile, rimane nei nostri programmi. Ovviamente liniziativa deve essere privata, ma noi la accompagneremo e riprenderemo a confrontarci con i nuovi proprietari della squadra, così come riprenderemo il confronto con il presidente della Lazio. Daltra parte sembra che finalmente la legge nazionale sugli stadi stia andando in porto - ha aggiunto ancora - questo sarebbe daiuto a realizzare queste due opere che ritengo importanti per la città».
Auguri di buon lavoro anche dal presidente della Regione Polverini e dal presidente della Provincia Zingaretti. «Voglio augurare buon lavoro a Thomas Dibenedetto e ai suoi soci, con la speranza che riescano a costruire una grande squadra e a regalare un futuro glorioso allAs Roma. Lentusiasmo della piazza per il loro arrivo è una dimostrazione di quanta fiducia abbiano riposto i tifosi romanisti nei nuovi proprietari, unaccoglienza calorosa che credo possa fornire ulteriori stimoli a chi da oggi dovrà guidare la società e che rappresenterà la nostra città in Italia e in Europa». Anche il Roma club Montecitorio dà il benvenuto a Thomas Dibenedetto e ringrazia la famiglia Sensi. A farlo è il presidente del club dei deputati giallorossi Paolo Cento, ex sottosegretario al ministero delle Finanze e delleconomia. Secondo Cento «larrivo di investitori americani può cambiare positivamente e profondamente tutto il calcio italiano, che ha bisogno di nuovi stimoli e di rinnovarsi. Anche per la città di Roma questa si presenta come unoccasione straordinaria per attirare investimenti stranieri». Sulla stessa linea anche il Roma Club Campidoglio.
TESTACCIO Intanto al Roma Club Testaccio, dopo la visita di Thomas DiBenedetto, ieri è stata una giornata speciale (e non solo per la sfida con il Palermo) con la bandiera americana issata vicino a quella giallorossa. «DiBenedetto si è già dimostrato un vero romano» fanno i tifosi nelle sede di via Ghiberti. «Sin dallinizio
gli abbiamo creduto - dice il segretario del club Maurizio Rosi - si vedeva che era una persona seria. È venuto anche a farci visita. Oggi anche gli scettici devono ricredersi. Non ci ha traditi e da oggi è il nostro presidente
». Alcuni sognano già di appendere il faccione del nuovo presidente accanto alle foto dei predecessori che «hanno portato gli scudetti» alla squadra, a quella di Franco Sensi, alla formazione 41-42 di Masetti. «La prima speranza che affidiamo a Di Benedetto è che ci porti in Champions League - prosegue Rosi - vogliamo dire la nostra a livello europeo. Intanto speriamo anche che in Italia si sblocchi la legge sugli stadi e la Roma possa avere subito il suo spazio».