Mexes gladiatore che ha saputo anche piangere

07/04/2011 alle 10:40.

GASPORT (M. CECCHINI) - È stato «er mejo fico der bigonzo» . Tutto certificato dal premio (omonimo) ricevuto nel 2007 e dalla motivazione che così recitava: «Per l'amore mostrato in numerose occasioni nei confronti della città capitolina e per la genuina romanità del personaggio»



Ingaggio con condanna
Ciò che è stato un po’ dimenticato, invece, è il suo arrivo a Roma. Gran pallino di Franco Baldini, nel maggio 2004 arrivò a parametro zero (si credeva) dall’Auxerre. Fabio Capello lo accolse mostrandogli i movimenti da fare coi bicchieri, ma il giorno dopo partì con destinazione . Problemi? Parecchi. Fu l’annus horribilis, maledetto anche dalla revanche francese. Il club transalpino si appellò in ogni sede giudiziaria, gridando allo scippo e rivendicando il suo diritto ad essere pagato. Aveva carte inoppugnabili e così Mexes costò alla Roma non solo 8 milioni, ma anche il blocco del mercato in entrata per due «finestre» . Poco male, sussurrarono i maligni, tanto soldi da investire non ce n’erano, ma a livello d’immagine non fu cosa bella, a meno di sposare la linea del «così fan tutti»



Troppa irruenza I
n ogni caso si è dimostrato un affare sotto quasi tutti i punti di vista, con l’eccezione dell’addio, visto che (stavolta sì) andrà via a parametro zero. D’altronde il Milan lo ha corteggiato a lungo e a via Turati da tempo c’è chi lo considera «un Nesta biondo» . C’è da scommettere che— responsabilizzato anche dalla ritrovata Nazionale— in rossonero migliorerà anche il suo carattere. Esageriamo? Bastano i numeri. Oltre a 15 reti, in 267 gare ha collezionato 8 espulsioni ed oltre un centinaio di ammonizioni, per un totale di 35 giornate di . Come dire, per quasi un anno l’ingaggio gli è stato pagato soltanto per vedere le partite dalla tribuna. I romanisti, però, lo hanno amato anche per questo. Non sapendo però che, oltre alle questioni familiari, anche qualche esasperazione del tifo ha contribuito ad allontanarlo. Il cuore però resterà qui, così come i rimpianti. Quelli, purtroppo, non vanno mai via a costo zero.