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IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Il temino di oggi si svolge attorno a una parola: istituzionale. Significato chiaro, che introduce però alle mille sfaccettature che laccezione di questo termine prende quando gironzola attorno allinsolito pianeta Roma. Uno strano universo, bellissimo, ma altrettanto pericoloso che contagia rapidamente anche i più puri, trasforma stalloni di razza in brocchi e
Si idealizzano nemici virtuali, si fanno battaglie ad personam, perdendo di vista lunico impegno «istituzionale» vero: il bene della Roma. Già, quello a conti fatti, è poi linteresse meno «istituzionale» del momento. E meno male che a Trigoria cè anche chi lavora, chi continua a pensare alle necessità del momento, a un gruppo da tenere unito, alla Champions e a una baracca da mandare avanti: a quelli, tutti, tanto di cappello... e buon lavoro!
Intanto negli scaffali dei negozi di giocattoli della capitale, è andata a ruba la scatola di un gioco per niente nuovo ma dalle grandi tradizioni, rispolverato però in una new edition: «Il piccolo presidente». Bello, reale, divertente, consigliato giocarci in gruppo con tanto di soldi finti, banche, contratti, capitolati dintesa e business plan. Una specie di «piccolo chimico» economico nel quale si danno cariche, si decidono ruoli e si ricostruiscono imprese intere: pure la comunicazione... pensa! Un gioco dalle due facce che rischia però di far saltare qualche testa coronata, perché se per qualsiasi motivo dovesse sfumare la «trattativa», nemmeno tutti i soldi contenuti nella scatola basterebbero a salvare il crac del povero bambino indebitato fino al collo. Meno male che è solo un gioco!