IL ROMANISTA (V. META) - Sembra essere giunta al capolinea lavventura inglese di Carlo Ancelotti, sfiduciato dal presidente del Chelsea Abramovich dopo luscita nei quarti di Champions per mano del Manchester United. «Devo lavorare - ha detto il tecnico - Non dipende da me la decisione se restare o meno. E no, non ho parlato con Abramovich». Anche perché il presidente ha lasciato lOld Trafford qualche minuto prima del fischio finale, sul volto unespressione che era tutta un programma, lasciando Ancelotti da solo ad ammettere di aver combinato un pasticcio con la decisione più importante di tutta la sua carriera nel Chelsea (la sostituzione allintervallo di Fernando Torres) e che il suo futuro non è più nelle sue mani - ammesso che mai vi fosse stato.
Allira di Abramovich si sommano quella dei tifosi e la bocciatura della critica, che gli rimprovera di aver esposto Torres a una pubblica umiliazione schierando dal primo minuto un giocatore fuori forma solo per assecondare i desideri del presidente, che gli ha regalato il centravanti campione del mondo pagandolo oltre cinquanta milioni di sterline. Dal quartier generale del Chelsea nel Surrey trapela che Ancelotti, il cui contratto scade nel 2012, sarà rimpiazzato la prossima estate, al termine di una stagione che, indipendentemente dalla conquista di Premier League e FA Cup, verrà ritenuta deludente. A quel punto, per il tecnico si apriranno nuovi scenari: «Allenerò la Roma il 7 luglio...ma non ho detto mica di quale anno - ha scherzato Ancelotti in una recente intervista riguardo a un passaggio alla Roma di cui si parla ormai da diversi anni -. Nella prossima stagione, vorrei rimanere al Chelsea».
Allora però era ancora in corsa per la Champions, non aveva contro Abramovich, non era dato per spacciato da tutta la stampa britannica. Se davvero laddio al Chelsea dovesse prescindere dal raggiungimento dei due trofei nazionali, lipotesi di vedere finalmente il tecnico sulla panchina giallorossa assumerebbe ben altra consistenza. Ieri a sponsorizzare Ancelotti alla Roma è intervenuto anche Adriano Galliani: «Carlo ama molto la Roma - ha detto lamministratore delegato del Milan - ama molto la città, fu la sua prima squadra di alto livello, ha nel cuore Roma ma non voglio infilarmi in cose di altri». Galliani ha inoltre escluso un ritorno del tecnico in rossonero: Nel calcio mai dire mai, ma abbiamo un allenatore di cui siamo soddisfattissimi. Di Allegri non siamo contenti, di più». Intanto in Inghilterra già si fanno i nomi per il successore di Ancelotti sulla panchina dei Blues: i più accreditati sono gli olandesi Guus Hiddink e Marco Van Basten, anche se nelle ultime ore Marcello Lippi si è autocandidato alla guida del Chelsea.