IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Ebbene sì, ora è tutto vero! La Roma è il primo grande club del nostro calcio a finire in mani estere. Americane e di tutto rispetto almeno a seguir le intenzioni di una cordata che ha voluto fortemente arrivare allacquisto del club giallorosso, ha lottato contro le mille correnti che hanno cercato in questi me
Servirà riscostruire da capo molte cose, riportare alla luce zone dombra per troppo tempo dimenticate e fare unanalisi attenta di cosa di buono ci sarà da salvare. Eppoi cè la squadra: ossia la Roma vera, quella che scende in campo e che sta poi alla base di tutto (cosa che in troppi hanno per molto tempo dimenticato anteponendo interessi personali e ambizioni smodate). In questo senso i 40 milioni pronti da mettere sul mercato sono una garanzia non male, che associata ai primi uomini scelti da DiBenedetto & Co. fanno tornare a sognare i tifosi romanisti. Serve precisione dintervento, dinamismo, capacità, ma anche chiarezza, perché questo più che mai è un momento delicatissimo: e non solo della stagione in corso. Inutili quindi le ultime tensioni che hanno rischiato di mettere di traverso più volte lumore americano, ma sul quale alla fine ha prevalso il buonsenso: la voglia di chiudere un affare epocale ed entrare nella storia della Roma. Poi una volta dentro (ossia ora), si inizia a fare sul serio: in tutti i sensi.
Ecco, lavviso ai naviganti è proprio questo: adesso basta tensioni, lasciamo lavorare la nuova proprietà e consentiamogli di voltare davvero pagina: perché i nomi che circolano sui «papabili» per un posto nel cda sponda banca, fanno intendere esattamente il contrario. Basta così, abbiamo già dato... Grazie e buon lavoro!