GASPORT (M. CECCHINI) - Immaginate cosa sarebbe successo. Titoloni sui giornali: il grande ritorno. Striscioni delle curve: il grande traditore. Cori dei nuovi tifosi: il grande acquisto.
Un diniego che stavolta sarebbe ancora più pesante, visto che sarebbe un «no» allEuropa per la prossima stagione. Amarezza in Coppa Nei giorni in cui tutti i giocatori cercano vetrina in vista dellimminente cambio di proprietà, inutile dire che Vucinic ha già nel mirino il prossimo match allOlimpico coi bianconeri. Ovvio che ci tenga a far bella figura con la Juve, anche perché -con la probabile presenza del nuovo presidente Thomas DiBenedetto in tribuna -la voglia di gol è in crescita esponenziale tanto più perché la sua stagione è stata caratterizzata da alti e bassi.
Tra i picchi, uno va segnalato, perché sembra essere diventato uno dei chiodi con cui viene crocifisso il povero Gigi Delneri: ovvero il gol gioiello dal limite dellarea segnato da Mirko a Torino che sancì leliminazione dei bianconeri dalla Coppa Italia proprio ad opera della Roma. Voglia di futuro E innegabile però come la posizione dellattaccante nelle strategie societarie in questo momento sia più controversa che in passato. Forse cè un po di stanchezza reciproca, di sicuro cè la certezza di ambo le parti che non sarebbe difficile trovare unaltra sistemazione nobile, ma col probabile addio di Menez alle porte e -soprattutto -con la stima professatagli in maniera indiretta anche dalla nuova proprietà statunitense, non è affatto detto che il divorzio si consumi. Daltronde, andato via Ranieri -«casus belli» e capro espiatorio delluniverso giallorosso -le malinconie del montenegrino si sono placate. Resta quindi la voglia -tanta -di fare bella figura. La Juve è avvisata: Vucinic vuole farsi rimpiangere ancora di più. Magari dicendo un altro no.