Sensi: Lo scudetto a Roma ne vale mille

30/03/2011 alle 11:28.

CORSERA (G. D'UBALDO) - Rosella Sensi ha già la­sciato con la testa la Roma. Da un mese la banca ha affidato la ge­stione della società a Gian Paolo Montali, da allora ha ritirato le sue cose a Trigoria e non è nep­pure andata allo stadio in occa­sione dell’ultimo derby. Ormai è questione di giorni per la conclu­sione della cessio­ne alla cordata americana capeg­giata da Thomas DiBenedetto,

COMMIATO - In una intervista esclusiva rilasciata al settimana­le “A”, oggi in edicola, il presi­dente uscente della Roma ha par­lato del momento particolare che sta vivendo: «Dico ai tifosi della Roma di continuare a sostenere la squadra, di avere la stessa passione di sempre, anzi, ancora di più ». Sono passati poco più di due anni e mezzo da quando ha preso il posto del padre, si è tolta qualche soddisfazione e sta vi­vendo con un pizzico di amarezza questa ultimi giorni da presiden­te: «Di derby non ne ho visti tan­ti. Ma non sono mancata a quel­lo di ritorno dello scorso anno. La Roma era in corsa per lo scudet­to e aveva bisogno del sostegno di ogni tifoso, quindi anche del presidente. In realtà è una forma di scaramanzia, l’unica che ho conservato nel ruolo di massimo dirigente, peraltro con successo, visto che ha portato alla serie re­cord di 5 derby vinti » .

IL RUOLO - Una donna a comando di un gruppo di uomini, non capi­ta tutti i giorni: « Sicuramente non sono mai entrata negli spo­gliatoi senza bussare... (sorride). Generalmente ho avuto un rapp­prto buono, soprattutto con alcu­ni di loro sono cresciuta » . E quando si è trattato di strigliare la squadra non si è tirata indie­tro: « Ci sono dirigenti e allenato­ri preposti a questo, ma quando è stato necessario sono intervenuta direttamente. E mi hanno ascol­tato, alcuni più di altri » .

TRAGUARDI - In questi 18 anni la sua famiglia ha investito molto sulla Roma: « Premesso che a vol­te si può sbagliare, sono convinta che abbiamo fatto tanto e anche molto bene. I successi che abbia­mo ottenuto non sono stati bana­li. Soprattutto chi vive a Roma sa quanto sia difficile raggiungere quegli obiettivi in una à tanto passionale. Uno scudetto a Roma ne vale mille da un’altra parte » .

FUTURO - In qualche modo lei e la sua famiglia potrebbero fare qualcosa per la à in altro mo­do: « Non so sinceramente come e non voglio fare progetti a lunga scadenza. Mi piacerebbe, ma adesso mi consola pensare che l’impegno di mio padre verso la Roma e la sua à sono andati con successo in questa direzione. Voleva una grande squadra, ha regalato ai romani una società con un crescente numero di tifo­si anche fuori dai suoi confini. La Roma è in tutta Italia e nel mon­do e il suo valore tv è crescente. Manca solo lo stadio e sarà tra le top ten del calcio internazio­nale » .

L’AMBIENTE - Rosella Sensi ha par­lato poi della possibilità di fare il sindaco: « Non è facile fare il sin­daco di questa à ma permette­temi la presunzione di dire che è più difficile fare il presidente del­la Roma a Roma ». E infine di co­me sta vivendo queste settimane in attesa di uscire di scena: « Spero che arrivi qualcuno che possa conti­nuare quello che abbiamo fatto noi per tanti anni. Con la stessa passione ».

E ai tifosi rivolge l’ultimo pensiero: « Dico loro di aiutare la nuova proprietà e di sostenere la squa­dra. All’ultimo derby ho visto la tribuna Tevere semivuota. E’ ve­ro che pioveva, c’era vento, il traffico della zona dell’Olimpico era inibito alle auto e le restrizio­ni sull’accesso hanno inciso, ma non basta per spiegare. Il calcio deve meditare sui suoi problemi e sui ritardi » .