CORSPORT (G. D'UBALDO) - Per capire i problemi della Roma abbiamo chiesto il parere al professor Paolo Aiello, 37 anni, preparatore atletico del Bologna, insieme al professor Raione, che ha incontrato la Roma sei giorni fa. Aiello, da cinque anni al Bologna, lavora a tempo pieno per la prima squadra da questa stagione. Ecco il suo giudizio sulla Roma: « Mi ha fatto una buona impressione dal punto di vista atletico, anche se quella è stata una partita un po strana, bloccata » .
La Roma ha subìto tante rimonte in questa stagione ed è stata spesso chiamata in causa la preparazione atletica: « Conosco come lavora il vecchio preparatore Capanna, che per me è uno dei più bravi in circolazione. Mi viene difficile pensare che uno con la sua esperienza possa sbagliare. Credo che laspetto psicologico sia fondamentale. Non conosco i dettagli, non posso entrare nel merito, ma il professor Capanna è un preparatore di tutto rispetto, difficile che abbia sbagliato » . La squadra potrebbe essere bloccata psicologicamente: «Si, è possibile, ma con il cambio di allenatore ci può essere qualcosa in più sul piano delle motivazioni. Anche contro il Parma, nonostante la rimonta, si è visto qualcosa di positivo. Non so a cosa siano dovuti i motivi del calo, ci deve essere quel salto di qualità sotto laspetto fisico che i giocatori non riescono a fare » .
La Roma ha unetà media alta e questo può incidere: « Sicuramente ha la sua importanza. Se si lavora con i giovani cè più predisposizione al sacrificio. Ci sono i pro e i contro. Da una parte la dedizione al lavoro e al sacrificio, dallaltra linesperienza. A Bologna noi abbiamo un mixed di giovani e anziani e tra questi cè un certo Di Vaio, un esempio come atteggiamento sia in partita che in allenamento » .
Una delle prerogative del Bologna è giocare a ritmi alti ed è stato fatto un lavoro mirato: « E quello che cerchiamo di attuare. Il fatto che ci sono giocatori giovani predisposti alla corsa aiuta molto. Non abbiamo fatto la preparazione con grossi carichi a dicembre. Per noi è un concetto sbagliato, come le doppie sedute. Anzi, abbiamo cercato di mantenere la brillantezza, che è laspetto che ci interessa maggiormente. non facciamo le Coppe e possiamo lavorare tutta la settimana per una partita. Cerchiamo anche di individualizzare il lavoro. Gli anziani hanno bisogno di un certo recupero, i giovani di un altro. E poi facciamo un lavoro mirato su chi non gioca. Chi non è convocato si allena la mattina e chi va in tribuna si allena quando arriva allo stadio. Con questi criteri cerchiamo di mantenere una condizione medio alta fino alla fine della stagione, puntando sempre sul recupero di ogni giocatore, chi è stanco non lavora » .