Prandelli: «Totti? Se serve, lo convoco»

22/03/2011 alle 10:22.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Se sono all’ultima partita e mi servono i tre punti, convoco Totti e Del Piero». Prandelli lo dice tra il serio e il faceto. Ma forse più sul serio che sul faceto. Il ct è rilassato, ha voglia di rispondere ai giornalisti su un tema che è un mezzo tabù: Totti in azzurro, e pure Del Piero. «Visto che è un giochino, giochiamo. Se sono all’ultima partita di qualificazione all’Europeo e mi servono tre punti, li convoco». Entrambi. Prandelli lo definisce «un giochino». Ma qual è lo spunto? Semplice. I giornalisti in conferenza stampa gli chiedono se avrebbe tenuto fuori De Rossi e Balotelli anche nell’ipotesi in cui, venerdì con la Slovenia, l’Italia avesse dovuto giocarsi la qualificazione agli Europei. Il ct sta al «giochino» e risponde di sì.


fatto mi piace. Se devo andare all’Europeo, giocatori come Di Natale, Di Vaio, o Del Piero li chiamerei».

Ricapitolando. Seriamente, Prandelli non convocherà adesso quei campioni che non hanno alcuna intenzione di abdicare. Ma se servisse, il ct si riprenderebbe a bordo "gente" come Di Natale, Di Vaio, o Del Piero. Guardando a casa nostra, non è la prima volta che Prandelli dispensa elogi per il . Lo scorso 28 settembre, per esempio, disse di Francesco: «Noi cerchiamo la qualità. ha dimostrato nel corso degli anni di avere qualità tecniche e grande personalità». Si parlava di far giocare una partita insieme a due ex compagni di squadra. A due calciatori che una volta erano pure amici. A e Cassano. «L’idea di vederli insieme - spiegò Prandelli - era legata ad un desiderio particolare. Si stava parlando di amicizia e del rapporto

tra i due giocatori. Ho detto che sarebbe bello che due amici si potessero ritrovare su un campo da calcio».

Sono trascorsi sei mesi e qualcosa da allora è cambiato. A settembre, in Nazionale era solo uno spot, una specie di omaggio che Prandelli avrebbe concesso a Cassano. Totò aveva espressamente chiesto

di tornare a prendere a calci un pallone assieme all’ex amico e il ct non gli aveva detto di no. E per un’amichevole, al massimo. Adesso la situazione è diversa. è sulla cresta dell’onda, vive un momento di

forma eccezionale, sta trascinando la Roma, vince i derby (nessuno s’offenda a Trigoria) quasi da solo, prende di mira il supereroe Roberto Baggio, scrive pagine di storia. È amato e stimato, mentre a settembre

al limite era solo amato, e mica da tutti. Chissà, allora. Se Prandelli dovesse chiedergli di tornare, magari Francesco potrebbe dirgli di sì. A patto di non essere troppo impegnato a far salire metà Roma sul proprio carro. Quello del vincitore. «Ma per quello non c’è problema», ha assicurato , «tanto lo porto io». Sei grande pure in questo, Francesco.