Pagamenti irregolari, quei sospetti di Macalli

03/03/2011 alle 10:26.

CORSERA (A. BOCCI) - Oggi è in programma un Consiglio federale bollente. Mario Macalli, presidente della Lega Pro, ha forti sospetti che una trentina di club avrebbero violato l’articolo 85 comma 6 delle Noif. La norma federale prevede che ciascuna società



Tutto nasce dalla crisi economica che ha colpito violentemente il mondo del pallone. In Lega Pro sono stati già affibbiati un’ottantina di punti di penalizzazione e altri sono in arrivo. Ma riguardano mancati pagamenti: stipendi o contributi. I sospettati di Macalli fanno parte di un altro elenco. Più prestigioso e clamoroso perché coinvolgerebbe sette società di serie A e altrettante di serie B, oltreché una ventina di Lega Pro. Società che avrebbero versato sino all’ultimo centesimo, ma senza seguire la prassi imposta dalle norme. La Covisoc, organo di controllo, ha verificato e lasciato perdere? Potrebbe anche essersi già mossa, magari inviando notifiche e deferimenti. Macalli conosce i nomi dei club coinvolti ma non li vuole divulgare. La questione è scottante e può diventare scivolosa. Oggi sarà affrontata e chiarita da Abete. Secondo la Lega Pro nei prossimi mesi potrebbero essere alterate le classifiche dei massimi campionati. Non sarebbe cosa di poco conto considerando che si sta entrando nella fase decisiva della stagione. Ma non ci sono certezze. Soltanto chi non paga va incontro a una penalizzazione certa. Per chi paga, ma non segue le procedure standard, potrebbero arrivare semplicemente delle multe. Macalli però vuole vederci chiaro. E Abete potrebbe far intervenire Palazzi. Di sicuro la situazione economica è sempre più grave. E la riforma dei campionati sarà dettata dalla crisi. Il presidente teme che una trentina di club della sua Lega potrebbe non riuscire a iscriversi al prossimo campionato, sprofondando nei debiti. Di sicuro appoggerà Abete sul blocco dei ripescaggi, altro punto fondamentale all’ordine del giorno del Consiglio di oggi, ma concedendo alla Federcalcio una deroga in modo che possa intervenire se la situazione dovesse precipitare.