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LIBERO (T. IVANI) - Chissà quante volte sarà successo. Montella arrivava negli spogliatoi incavolato nero perché Capello laveva sostituito per lennesima volta, magari in una partita in cui aveva anche segnato. E Totti, da buon capitano, andava a consolarlo dicendogli di non prendersela, che quello è fatto così. «Anche a me rompe le scatole perché rimango troppo a lungo a farmi massaggiare» magari gli avrà sussurato il Pupone, riprendendo una polemica tra lui e Don Fabio. Montella soprattutto con il tecnico friulano di liti ne ha avute tante. Chi non si ricorda il calcio alla bottiglietta di Vincenzino, in quel Napoli-Roma decisivo per lo scudetto 2001, per un cambio mal digerito. Sarà strano per i vari Vucinic, Perrotta, De Rossi, doversi mettere sugli attenti nel vedere quello che era un compagno, con cui forse si vivevan
Viene spontaneo chiedersi, ora, quale sia lapproccio del Montella mister e soprattutto se sia produttiva per la squadra, la gestione dellallenatore amico dei giocatori. Dopo leliminazione di Donetsk, Totti sbigottito ha dichiarato: «Non so nemmeno se gioco il derby (di domenica, ndr)» e Borriello, oltre a lamentarsi per non essere più il rigorista ufficiale, non vuole passare per «il capro espiatorio».
Insomma, non sembra filare tutto liscio. E gli esempi in passato non sono quasi mai stati confortanti. Ferrara, lanno scorso alla Juventus, siètrovato ad allenare ben dieci suoi ex compagni (Marchisio, Paolucci e De Ceglie erano aggregati alla prima squadra nel 2005) e tutti sanno come è andata a finire: esonero, screzi con lamico Del Piero («vuole sempregiocare» aveva dichiarato Ciro) e letichetta di allenatore acerbo. Leonardo, ora recordman nerazzurro, con il Milan haguidatonove personeconcui aveva giocato nel 2003: lite furibonda con Gattuso per quel cambio nel derby che non arrivava mai. Per non parlare delle discussioni con Seedorf e Inzaghi. Questultimo ha manifestato moltissime volte i suoi malumori per non essere mai considerato da Leo. Anche in questo caso, a fine stagione, mister sollevato dallincarico. A corroborare la tesi ci sono anche lesperienze da tecnico del Mantova di Billy Costacurta, con giocatore Thomas Locatelli. Suo compagno nel Milan dal 95 al 97. E Mihajlovic, con Castellini (insieme da giocatori alla Samp), a Bologna. Entrambi esonerati. A onor del vero, cè da dire che Ancelotti da mister del Milan, coi sui ex-compagni Maldini e Costacurta, ha vinto Champions, Mondiali, scudetti. E Guardiola, compagno nel 2001 di Xavi e Puyol, ora allenatore dei due, sta scrivendo la storia del Barcellona. Ma probabilmente sono solo le eccezioni che confermano la regola.