IL ROMANISTA (D. GALLI) - Domani sera Montella potrebbe affidare il ruolo di prima punta a Totti, che ha già ripreso confidenza col gol che è in splendida forma e che nella storia giallorossa ha saputo incidere come pochi altri grandi del calcio. Il Diecisivo, luomo che insegna lamore attraverso il calcio, il giocatore che ha scolpito a colpi di pallone la storia della Roma. Il problema di Francesco Totti è che non sai più come raccontarlo.
Il Diecisivo, luomo che insegna lamore attraverso il calcio, il giocatore che ha scolpito a colpi di pallone la storia della Roma. Il problema di Francesco Totti è che non sai più come raccontarlo. Puoi solo restare in silenzio a contemplarne le gesta per poter dire, un giorno lontano, io lho visto giocare. Io cero. E magari, io cero l8 marzo 2011 a Donetsk, quando la Roma ha realizzato una delle più grandi imprese della sua storia rimontando il 2-3 dellOlimpico. E magari, ancora, con unimpresa nellimpresa: una prova straordinaria del nostro numero 10. Montella potrebbe affidare domani sera il ruolo di unica punta proprio al suo ex compagno di squadra. Al suo capitano. A Totti. Sono rumors, indiscrezioni di radio Trigoria. Non si vedono controindicazioni. Per carità, Borriello sta benissimo. Ma Francesco pure. E ultimamente non sta sfoggiando solo una forma invidiabile. A Genova, nel pomeriggio che nessun romanista dimenticherà mai, ha ripreso confidenza con il gol su azione. Un caro amico con cui non si vedeva da parecchio, troppo tempo. Per la precisione, da Palermo- Roma del 28 novembre, unaltra giornata nera di una stagione che domani sera la Roma proverà a raddrizzare. Poi più nulla, il gol se ne va in letargo. Francesco sintristisce, ma più che altro per il rapporto con Ranieri, che a Monaco gli concede una manciata di minuti dopo avergli fatto scaldare la panchina per quasi tutto lincontro. Il Capitano ritrova la via della rete a Marassi, appunto. Ma quello che accadrà nei minuti successivi cancellerà la gioia per lamico ritrovato. Questa notte è ancora nostra, cantava Venditti. Questa notte, domani a Donetsk, potrebbe essere soprattutto sua. Perché Totti sa ancora essere Diecisivo, alla faccia dei gufi, di chi laveva già dato per bollito, che poi sono gli stessi che quellappellattivo, Diecisivo, non lhanno mai condiviso. Come la storia fosse stata cancellata di colpo. Come se non contassero tredici firme nella cavalcata scudetto, un rigore a cucchiaio agli Europei del 2000 e uno secco e forte allAustralia ai Mondiali del 2006, una rete nel 2002 al Real per la prima vittoria di unitaliana al Bernabeu dopo cinquantanni, unaltra al Lione al De Gerland e gol da cineteca come quelli allInter in pallonetto, di sinistro al volo alla Samp con Marassi in piedi ad applaudire. Più altre "quisquilie", come la Scarpa doro. Snobbatelo, datelo pure per finito. Totti vi stupirà sempre. Come al solito. «Sono fiducioso in vista della sfida di Champions League », diceva qualche giorno fa Francesco sul suo blog, «sarà necessario avere calma e cercare di non prendere gol. La voglia di andare avanti in Champions è forte ». Lo è anche quella di dimostrare al mondo che dietro il trionfo, dietro una notte magica, cè sempre il suo timbro. Un timbro Diecisivo.